lunedì, febbraio 21, 2011

BERLUSCONI E L’AMICO TIRANNO GHEDDAFI

Mentre bruciano i palazzi del potere a Tripoli, Gheddafi scappa e il suo degno figlio minaccia con mezza bocca l’annientamento dei ‘ribelli’ per mezzo di mercenari africani e con l’altra mezza bocca la disponibilità a discutere di costituzione e riforme, quanto di meno credibile ci sia. Il ministro Frattini, unico fra i ministri dell’EU, dichiara che la UE non debba interferire. Clamoroso, ieri Gheddafi uccide. Berlusconi non lo disturba, due giorni fa Berlusconi: Gheddafi? Non lo disturbo.

Oggi La Libia affonda Piazza Affari. Cadono Eni, UniCredit e i titoli dei costruttori. Su petrolio, oro ed euro. Tutto questo la dice lunga su quanto sta accadendo e sul livello di “smarrimento” in cui versa il Governo Italiano di Berlusconi, ormai sulle TV e giornali di tutto il mondo come l’amico preferito del tiranno Gheddafi. Il video più sfruttato è il suo devoto baciamano, vedi Quando Berlusconi baciò la mano a Gheddafi (Video). La rivolta travolge la Libia e sul web rimbalza la scena del 27 marzo 2010 al vertice della Lega Araba a Sirte, quando il premier italiano, abbracciato al colonnello, chinò il capo per baciargli la mano come fanno i mafiosi (Sic).

Sono più che amici, sono partners in mega affari (vedi Eni, Unicredit e titoli dei costruttori) e si suppone nemmeno tanto puliti fatti alle spalle dei popoli libico e italiano medesimo. Il nostro Parlamento non fu mai informato.

Il colonnello per Berlusconi era ed è un modello da emulare, avrebbe voluto essere uguale a lui per il suo potere senza limiti e controlli e per il suo harem elevato a guardie del corpo (foto), questa cosa l’aveva fatto sognare senza dubbio più di ogni altra cosa. Il famoso bunga bunga l’avrebbe appreso proprio da Gheddafi in Questo è l’uomo dal quale abbiamo importato il bunga bunga.

Insomma il cavaliere e con lui, il suo governo e la sua maggioranza si stanno giocando in questi giorni non solo la loro immagine ma tutti i cosiddetti affari tra petrolio e immigranti che stanno provocando sconquassi, vista la mole dei contratti che abbiamo stipulato con questo regime sanguinario. E continuano a perseverare nel pallone, smarcandosi negativamente dagli altri partners europei che invece hanno preso posizione contro le stragi e favorevole al popolo libico che chiede democrazia. In questo modo quali chances avrà l’Italia con la nuova Libia? Nessuna!

Proprio in questo momento si apprende di raid aerei contro i manifestanti di una ferocia inimmaginabile mentre il dittatore sarebbe fuggito in Venezuela. È evidente che ha perso su tutti i fronti ma vuole lo stesso infliggere un inutile spargimento di sangue del suo stesso Popolo che lo iscriverà indelebilmente nella propria storia come il peggiore dei tiranni in assoluto.
Raffaele B.

1 commento:

francesco ha detto...

certamente Frattini prdiga bene e razzola male in quanto oggi si sta rivolgendo all'europa per avere aiuto nella gestione degli sbarchi, ma quando l'europa voleva discutere della gestione di questi episodi il governo berlusconi si è fortemente lamentato dei lacci e lacciuoli che l'organismo europeo applicava, bloccando l'attuazione dei piani di emergenza.
ma come si fa ad essere così ambigui e ciechi? e gli Italiani non vedono tutta questa ulteriore ambiguità che si sviluppa a tutti i livelli del nostro "REGIME". dov'era