mercoledì, dicembre 16, 2009

ODIO E AMORE IN POLITICA, SOLO NELLE DITTATURE

Come già paventato nel precedente articolo inizia la fase della ‘criminalizzazione’ del ‘dissenso’ e delle ‘opposizioni’ con liste di proscrizione di “mandanti morali” dell’attentato, dei ‘cattivi’ che l’odiano e di ‘buoni’ che l’amano.

Stanno tentando di fare entrare queste due categorie di
ODIO e AMORE nella politica in modo ‘furbesco’ ed ‘irresponsabile’ senza tenere conto della storia del nostro Paese e del pericolo che rappresentano. Proprio l’esatto contrario di quanto chiede il Presidente della Repubblica. Vedi questo filmato.
http://www.youtube.com/watch?v=-IOdFp1Ptec
shrek0105
16 dicembre 2009
Berlusconi e l'amore
Amore e odio. Contrapposizioni e relativi ruoli assegnati da arbitri auto-proclamati, come si conviene a chi si crede un Re. Sullo sfondo un paese in difficoltà. Né amato né odiato. Ignorato.
L'amore. La contrapposizione con l'odio. La strategia comunicativa che mira ad essere individuati come i difensori del bene, che proteggono i cittadini dal male, dall'odio che caratterizza "gli altri", chiunque essi siano. un monito: SVEGLIA! SVEGLIA! SVEGLIA!!!!!!!

Come dice Marco Travaglio in YouTube ne Il più amato dagli italiani: (35minuti)
La politica e il sentimento non c’entrano niente, la politica è un fatto tecnico, per cui ti voto affinché tu faccia delle cose, ma tu non puoi chiedermi di amarti, tu puoi chiedermi di votarti, ma non mi puoi chiedere di amarti, non esiste l’amore dell’elettore per il suo eletto, esiste soltanto nelle dittature, quando appunto il populismo carismatico del capo riesce addirittura a attirare l’amore degli elettori, che non sono più neanche cittadini, sono proprio sudditi, sono un’altra cosa, sono acritici, sono pecore che adorano il capo”…
CONTINUA

Tutti i politici dovrebbero assumere questo senso di responsabilità ognuno per se e farsi carico di abbassare i toni ed evitare accuse e offese ad altri. Leggi
Da voi una campagna d'odio di Cicchitto del PDL su REPUBBLICA. Ritornare tutti ad un linguaggio 'civile' che da tempo ormai è quasi sparito nella politica italiana. Le liste di proscrizione di ‘mandanti morali’ vanno nella direzione opposta! Se si persegue tutti questa via si va verso il ‘baratro’ senza FUTURO e senza VINCITORI. La storia ce lo insegna!
Leggi
Coglioni, kapò e mentecatti“, l'amore secondo B. sul FATTO QUOTIDIANO.

È irresponsabile ‘sfruttare politicamente’ a proprio gretto vantaggio di parte, l’attentato a Berlusconi per lanciare una sorta di ‘resa dei conti’ contro l’altra metà del Paese. L’inevitabile esito sarà ‘nefasto’ per tutti. La politica deve ritrovare il suo naturale terreno di confronto civile e di critica che non possono essere i ‘sentimenti’ di odio e amore che al contrario distruggendo la capacità critica dei cittadini portano solo alla dittatura. Leggi sull’Espresso
L'odio e l'amore sono categorie politiche?
Raffaele B.

REUTERS
Berlusconi: amore vince sempre su odio, state sereni
martedì 15 dicembre 2009 14:01

ROMA (Reuters) - Ringrazia per i messaggi, invita a stare sereni e dice che "l'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio".
Sono le parole del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi scritte in un suo messaggio che compare sul sito del Popolo della Libertà.
"Grazie di cuore ai tantissimi che mi hanno mandato messaggi di vicinanza e di affetto. Ripeto a tutti di stare sereni e sicuri. L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio", si legge nel messaggio firmato Silvio Berlusconi.

L’ANTEFATTO DE IL FATTO QUOTIDIANO
"Coglioni, kapò e mentecatti“, l'amore secondo B.
16 dicembre 2009
Dal ‘94 ad oggi l’infinita serie di insulti del premier e dei suoi
di Peter Gomez e Marco Travaglio

Il capogruppo dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ieri ha spiegato in Parlamento che dal 1994 è in corso in Italia "una campagna d’odio" contro Silvio Berlusconi. Fortunatamente il premier è intervenuto subito e dall’ospedale San Raffaele, dove è ricoverato dopo la vergognosa e ingiustificabile aggressione subita domenica sera, ha ricordato che "l’amore vince sull’odio". Lo dimostrano, tra l’altro, le centinaia di interventi suoi e di esponenti del centrodestra che negli ultimi 15 anni sono sempre stati improntati al buon senso e alla moderazione. Ecco dunque una necessariamente breve antologia delle migliori frasi di quello che potrebbe essere chiamato il Partito dell’Amore…
CONTINUA con la lista di molte frasi pronunciate da Berlusconi, da Bossi, Vittorio Sgarbi e da tre leghisti eurodeputati.

L’ESPRESSO
L'odio e l'amore sono categorie politiche?
16 Dic 2009
L'emotività e i sentimenti sono entrati di prepotenza nel dibattito di questi giorni. E' giusto che sia così? Ed è un bene o un male per la qualità del confronto e del dibattito civile?

«L'amore vince sempre sull'odio», ha fatto sapere Silvio Berlusconi via Internet dal suo letto d'ospedale. Un appello all'emotività e un riferimento alla presunta capacità del premier di diffondere "amore" contro quelle che lui e i suoi chiamano "campagne di odio". Del resto, fin dalla sua discesa in campo il premier aveva iniziato a far entrare la categoria dei sentimenti nel dibattito politico, baciando bambini, spargendo sorrisi, facendo battute e soprattutto accentrando il dibattito attorno alla sua persona anziché all'attività politica della sua parte.
Ma mai come in questi giorni la componente prerazionale sembra diventata fondante nel confronto fra destra e sinistra, e più in generale tra governo e opposizione: con gli esponenti della maggioranza che accusano tutti coloro che sono all'opposizione di "spargere odio". Ovviamente, da più parti si fa notare che chiamare "coglioni" gli elettori avversari non è il miglior modo per dare amore, così come piene di livore sono - specie con la gestione di Vittorio Feltri - le pagine del "Giornale", di proprietà del presidente del Consiglio e della sua famiglia.
Una volta si diceva che in politica non ci sono nemici ma solo avversari, cioè persone che hanno un programma diverso dal nostro contro il quale dunque ci si batte - nelle sedi istituzionali, sui giornali e in ogni altro consesso civile - per affermarne un altro. Adesso non si sa più quali siano le differenze di programma politico tra un partito e l'altro, in compenso ci si divide brutalmente tra chi ama Berlusconi e chi lo odia.
E' giusto ed è sano per la democrazia che sia così? Si può essere di centrodestra o di destra senza amare Berlusconi? E si può essere di sinistra o di centrosinistra senza odiare Berlusconi come persona, ma opponendosi al modello culturale e politico che lui ha imposto? E che cosa si può fare perché la categorie razionali in politica prevalgano su quelle emotive? Che cosa ne pensate?

REPUBBLICA
Pdl, Cicchitto a Repubblica
"Da voi una campagna d'odio"
Il capogruppo a Montecitorio replica all'editoriale di Ezio Mauro
"Attacco alla libertà di stampa? E' solo l'ennesima mistificazione"
16 dic. 09
ROMA - "Abbiamo ricordato agli italiani la campagna di odio e di disprezzo contro Berlusconi che ha innescato una serie di reazioni a catena che hanno portato al gesto di Tartaglia, alla sua esaltazione su Facebook da parte di migliaia di estremisti". Dopo aver usato l'aula di Montecitorio per puntare il dito contro
"i mandanti morali" dell'aggressione al Cavaliere, mettendo in fila Repubblica, Santoro, Travaglio e il Fatto, il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto torna ad alzare i toni. Lo fa per rispondere all'editoriale del direttore di Repubblica Ezio Mauro che, dalle colonne del quotidiani, lo ha accusato di voler creare "un clima di guerra".
Un clima che Cicchitto non accenna a voler abbandonare neanche oggi. "Capiamo come dopo quello che è accaduto c'è chi ha la coscienza sporca ed è alla ricerca di un alibi e quindi di un altro bersaglio. Nessuna intimidazione e anche nessun 'fuoco amico' ci chiuderà la bocca - dice il capogruppo - Detto tutto questo, l'evocazione dell'attacco alla libertà di stampa è l'ennesima mistificazione: una catena editoriale sviluppa contro un leader politico una forsennata campagna di stampa, ma se qualcuno osa rispondere allora la medesima catena editoriale grida all'attentato alla libertà di stampa. Sulla base di questa logica 'Repubblica' ha licenza di attacco e coloro che sono oggetto di esso dovrebbero solo accettare, riverenti, insulti e scomuniche e poi ringraziare per l'onore ricevuto". A fianco di Cicchito si schiera uno dei tre coordinatori nazionali del Pdl, Denis Verdini: "Ha solo fotografato la realtà Repubblica non può tirarsi fuori". Al fianco di Repubblica e il Gruppo L'Espresso si schiera, invece, la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro: "Basta con questa campagna accusatoria".

Insomma, nonostante la delicatezza del momento i vertici del Pdl scelgono la linea dello scontro frontale. E dopo il discorso di Cicchitto a Montecitorio, criticato anche dal presidente della Camera Gianfranco Fini, non arretrano di un centimetro. Mentre sullo sfondo restano, inascoltati, gli appelli alla moderazione del capo dello Stato.

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