domenica, aprile 05, 2009

IL CAVALIERE MINACCIA LA STAMPA PER LE SUE GAFFES

Non pago delle ultime clamorose gaffes al G20 che hanno fatto il giro del mondo, Berlusconi come al solito, se la prende con la stampa italiana rea di averle riportate con pesanti critiche per la “figuraccia” che ha fatto fare ancora una volta al nostro Paese. Il Cavaliere minaccia la stampa di toglierle quella poca libertà che ancora resiste. La FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana) risponde che qualsiasi minaccia del potere verso la stampa e' "inaccettabile".

Se si pensa che si sia toccato il fondo con un simile ed egocentrico “personaggio”, ci si sbaglia certamente. Ancora una volta egli “dimostra” (come se ce ne fosse ancora bisogno) di non avere rispetto per nessuno e che certamente crede di essere al di sopra di tutti al punto credo di non rendersi conto del suo comportamento al limite dell’infantile. Il Cavaliere, grazie alle sue TV e dal consenso che ne trae, continuerà purtroppo a fare gaffes fino ad un livello di gravità insostenibile per il Paese e solo allora forse il suo consenso si sfalderà.

Berlusconi parla di calunnie e di falsità commesse dalla stampa italiana ma i filmati sotto riportati e pubblicati da Youtube in tutto il mondo lo “smentiscono” clamorosamente.
Raffaele B.

Inoltre sull’UNITA “
Meno male che Silvio c’è” l’inno del PDL, sembra sia stato clonato.
Meno male che Silvio c'è. L'inno clonato
di Marco Bucciantini 03 aprile 2009

Ascoltate queste due canzoni: “Meno male che Silvio c'è”, inno ufficiale del Pdl, “gira” sugli stessi accordi – e questo succede – ma con medesima ritmica di “Chiama piano”, canzone cantata vent'anni fa da Pierangelo Bertoli e Fabio Concato, e scritta dallo stesso artista modenese e da Bonaffini. Come si sente, la base è identica...
CONTINUA
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lomiolith
04 aprile 2009
Berlusconi snobba la Merkel per parlare al telefono e poi si scusa

TVdiBeppeGrillo04 aprile 2009
Silvio Berlusconi si esibisce al G20
La TV di Beppe Grillo Silvio Berlusconi al G20, "very good" quando ha chiamato Mr. Obama, facendosi rimproverare dalla Regina Elisabetta II.

RAINEWS24
Berlusconi: "Dai media calunnie, sono tentato da misure dure"
Praga 4 aprile 2009

"Ci sono state calunnie nei miei confronti e disinformazioni nei confronti dei lettori. E quindi, a un certo momento io non voglio arrivare a dire" che servono "azioni dirette e dure nei confronti di certi giornali e di certi protagonisti della stampa, pero' sono tentato perché non si fa cosi"'.

Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi, durante una passeggiata nel centro di Praga, a proposito di quanto scritto e visto in questi giorni sulle foto di gruppo con la Regina d'Inghilterra, sul video internet sul ministro Giorgia Meloni e su quanto avvenuto oggi a Strasburgo. Alla domanda su quali possano essere tali misure, ha risposto: "Perché, voi pensate che se io dico 'non guardate più una televisione o altro' non c'e' nessuno che mi segue in Italia?".

"Quello che spiace veramente e' che la stampa italiana remi contro", perché non e' possibile che la stampa italiana non abbia altro obiettivo se non quello di "dire che il premier ha fatto delle gaffe o delle figuracce: a uno viene voglia di dire 'ma andate al diavolo"'. Così il premier Silvio Berlusconi, durante una lunga passeggiata nel centro di Praga, ha criticato i media italiani per come hanno raccontato alcuni aspetti della sua partecipazione ai vertici internazionali.

"Quello che spiace veramente - ha detto il premier da Praga - e' che la stampa italiana remi contro: quella cosa della Regina e' una cosa assurda, esattamente come il video messo su Youtube sul ministro Giorgia Meloni, che e' una cosa che non esiste: c'erano li' tutti, c'era lei e io ho detto 'dov'e' la piccola?'. Io la chiamo sempre così e aver sostituito anche la voce...".

Il premier ha citato quindi quanto riferito da una tv francese a proposito di una presunta frase rivolta a Nicholas Sarkozy ed ha poi criticato i resoconti su quanto avvenuto in mattinata a Strasburgo, al vertice per i 60 anni della Nato. "Io - ha proseguito con un esempio calcistico - quando c'e' la Juve o l'Inter che giocano fuori casa con una squadra straniera, tifo sempre per loro. Ora, non e' possibile che uno vada fuori, si danni, faccia i tour de force che faccio io e poi arriva a casa e trova la stampa italiana che non sembra avere altro obiettivo se non quello di dire che il premier ha fatto delle gaffe o delle figuracce.

Io non lo so - ha proseguito - ma con tutta l'esperienza che ho, con tutto quello che ho costruito nella vita, sono qui a rappresentare l'Italia con senso di responsabilità e vedere che tutti giocano contro così, con le vignette, la televisione, etc., allora ti viene voglia di dire: ma andate al diavolo". "Quindi, se a un certo momento dovesse continuare questa cosa, veramente non parlo più, perché non e' possibile che si abbiano dei giornali contro l'interesse dell'Italia: anche sulla crisi, con il catastrofismo, o questi che scendono in piazza... a parte il fatto che resta sempre l'abitudine consolidata della menzogna assoluta". Il premier ha concluso sottolineando che con la Regina Elisabetta non c'e' stato alcun incidente diplomatico: "Che s'inventi la storia che la Regina mi abbia fatto un rimbrotto" e' assurdo, visto che "la Regina e' stata assolutamente aperta e simpatica". E poi, ha concluso, "leggo che, quando fa una smentita non richiesta Buckingham Palace, dicono che l'ha dovuta fare su pressione di Berlusconi: andate al diavolo veramente, non se ne può più.

Fnsi, no alle minacce del potere alla stampa
"Il capo di governo non può cadere in cattive tentazioni. Anche se in parte ciò e' già accaduto al nostro presidente del Consiglio. Legittimo il suo diritto, come di tutti i lettori e di tutti i cittadini, di condividere o non condividere ciò che pubblicano i giornali. Ma quando i giornalisti scrivono riferendo di fatti osservati e a loro conosciuti fino a quel momento fanno il loro dovere.

Non possono essere accusati di slealtà o peggio ancora di essere dei calunniatori": lo afferma in una nota il segretario della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi. "Le notizie che inducono in considerazioni critiche - e che sono state riportate in maniera analoga da diverse testate europee - non possono diventare motivo di minacce di azioni dure verso questo o quel giornale. La pluralità dell'informazione - prosegue Siddi - la ricchezza dei punti di vista sono sale di democrazia. Qualsiasi minaccia del potere verso la stampa e' inaccettabile". "Ai giornalisti presi di mira la piena solidarietà della Federazione della Stampa - conclude Siddi - e l'incoraggiamento a tutti i colleghi a non cadere in tentazione e a continuare ad informare facendo prevalere le notizie e i fatti come e' giusto che sia, anche quelli 'scomodi', fatte salve tutte le ulteriori verifiche e novità"'.

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