giovedì, marzo 12, 2009

LE BOCCIATURE SVELANO LA FARSA DEL GOVERNO

Il Governo “boccia” la proposta dell’assegno ai disoccupati senza copertura e “boccia” pure anche l’altra proposta di Franceschini sulla tassa straordinaria ai ricchi (in particolare i politici) da devolvere ai poveri che l’UDC e la Lega appoggiano mentre curiosamente il Prc si allinea al Governo!

Il Governo si giustifica per la prima che sarebbe un “incentivo” a licenziare e per la seconda che sarebbe un “aumento” delle tasse mentre esse dovrebbero “diminuire” per facilitare la ripresa. Inizialmente la ragione del no era che non vi erano più i soldi.

Dare il sussidio ai precari che perdono il lavoro, secondo il Governo, “spingerebbe” i datori di lavoro a “licenziarli”. Una affermazione curiosa e priva di riscontro oggettivo che “spudoratamente” nega i licenziamenti (a migliaia) finora fatti senza assegno come sempre è avvenuto!

Il rifiuto di aiutare i poveri con una tassa speciale e temporanea è tacciata come “propagandistica” dal Governo che invece i soldi li dà a chi ne ha già molti e nulla a chi non ne ha. Eppure nelle ultime elezioni lavoratori e precari a milioni hanno dato il loro voto a Berlusconi.

In tutti i casi la maggioranza non entra mai nel merito per dimostrare che le proposte non sono “valide” ma semplicemente contrattacca con arroganza l’avversario politico “schernendolo” di attivarsi per “paura” di perdere le prossime elezioni.

La verità che emerge da tutto questo è che la maggioranza, il Governo e tutti i suoi uomini e donne “balbettano” e si “aggrappano” sui vetri e si “rivelano” senza maschera ai loro stessi elettori che perdono il lavoro e non hanno nulla di che vivere!

Anche se tutte le proposte di Franceschini saranno “bocciate” esse serviranno almeno a “smascherare” la farsa del Governo di fronte ai milioni di suoi elettori che cominciano ad aprire gli occhi nonostante i media TV che possiede.

Un sondaggio su
Più tasse ai ricchi finora sulla Stampa, quotidiano del Nord e dell’industria rivela al momento che sulla proposta di Franceschini i Sì (2665) 85% e i No (469) 14%. La dice lunga.
Raffaele B.


FRANCESCHINI PROPONE: una tassa "una tantum" sui redditi superiori ai 120 mila euro all'anno
ddcommunication
12 marzo 2009
ROMA - Togliere ai ricchi per dare ai poveri, per lo meno per il 2009, in attesa di una riforma organica: e' semplice e antica la proposta lanciata oggi dal segretario del Pd Dario Franceschini, che chiede una ''una tantum'' del 2% sull'Irpef per quest'anno sui redditi oltre i 120.000 euro, in modo da trovare 500 milioni da destinare alla ''poverta' estrema''. La proposta trova l'inaspettato sostegno di Umberto Bossi e di Pier Ferdinando Casini e la curiosa bocciatura del Prc, che va ad affiancarsi a quello della Pdl...



LASTAMPA
La proposta di Franceschini non piace al governo. Sacconi: «Sarebbe solo un incentivo al licenziamento»
12/3/09

ROMA - È stata bocciata la mozione del Pd per l’istituzione dell’assegno mensile per chi perde il posto di lavoro. Sia la Camera che il Senato hanno respinto, infatti, la proposta avanzata dal leader Dario Franceschini per aiutare chi diventa disoccupato e si ritrova a "reddito zero". In aula a Montecitorio, il governo ha espresso parere contrario con Maurizio Sacconi, ministro del Welfare, che ha spiegato che i sussidi di disoccupazione «sarebbero certamente positivi in una economia dinamica» ma che «in una fase di questo tipo diventano oggettivamente, al di là delle intenzioni di chi li propone, un incentivo al licenziamento, al rattrappimento strutturale».

Ma il leader del Pd, Franceschini, in aula alla Camera ha spiegato così la ratio della mozione: «Noi siamo consapevoli che le cose che abbiamo proposto, come l’assegno per i disoccupati, non sono risposte strutturali alla crisi. Ma sappiamo che in un momento difficile chi guida il paese deve sì pensare ad interventi trutturali, ma anche immaginare come affrontare nel frattempo l’emergenza per aiutare chi sta peggio». E ha difeso questa proposta, come quella dell’una tantum sui redditi da 120mila euro, spiegando che non si tratta di demagogia e invitando il governo «a rispondere nel merito: dite sì o no. Le coperture ci sono».

E poi ha lanciato l’affondo: «C’è una differenza di fondo tra noi e voi al di là delle singole scelte: noi pensiamo che nella crisi debbano scattare meccanismi di solidarietà nelle comunità. Voi pensate che nella crisi sia inevitabile che qualcuno soccomba e qualcuno si salvi. Noi sappiamo che il paese si salva tutto assieme o non si salva nessuno». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, ha subito replicato: «Rischio di cementificazione, disegno di riprogettazione, deriva inimmaginabile: parole grosse che fanno capire a tutti quanta paura abbia il povero Franceschini di perdere le prossime elezioni».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con la tua idea, il problema è questo: gli italiani lo capiscono?
Come farglielo capire?

Speriamo che lo capiranno quanto prima!

Raffaele ha detto...

Almeno quei cittadini lavoratori e precari che gli hanno dato il voto togliendolo alla sinistra (moltissimi)se non l'hanno ancora capito lo stanno capendo adesso sulla loro pelle. Pure gli statali con Brunetta (sic). Anche molti imprenditori e agricoltori che devono misurarsi con la concorrenza. Gli altri che operano in regime di monopolio e/o oligopolio no ovviamente, ma sono minoranza!