martedì, marzo 03, 2009

IL PD E LA SUA MEDIATICA PROPOSTA CONCRETA

La mossa di Franceschini del PD sull’assegno a chi perde il lavoro (molti non hanno alcuna copertura) sta mettendo in seria difficoltà tutto il governo ed in particolare Berlusconi. Se il Capo del Governo ed i suoi alleati credono di poter liquidare la proposta come fosse solo “mediatica” e priva di risorse finanziarie sufficienti da non dovere nemmeno discuterla, si sbagliano di grosso.

Di fronte ad una proposta così “mediaticamente” importante e concreta perché tocca le tasche di tanti lavoratori di tutte le categorie che perdono il lavoro ogni giorno, il governo e la maggioranza sono “colpiti” nel loro stesso campo mediatico e non possono tirarsi indietro senza pagarne un costo elettorale salato. Essi non possono non esserne consapevoli e per questo tendono a “liquidarla” in modo sbrigativo nella vana speranza di chiudere l’argomento subito ed impedire così che se ne parli a fondo “riducendo” al minimo la perdita di consenso.

Ma Franceschini non molla e pretende giustamente che Berlusconi esprima il suo rifiuto e voti contro la proposta in Parlamento, davanti a tutto il Paese. Sarà difficile “provare” che non ci sono le risorse per i lavoratori (c’erano per le banche, per le imprese, per il ponte di Messina, per le vecchie centrali nucleari di terza generazione, gli sprechi non ridotti nello Stato, per la enorme evasione ed elusione fiscale, etc…). Basterebbe intervenire anche parzialmente in alcuni di queste voci per finanziare la proposta. L’Europa non era mai stato un problema prima, perché lo diventa ora?

Inoltre tutti sanno che la crisi è di “domanda” vale a dire che i cittadini consumatori avendo avuto “ridotto” il loro reddito reale oltre il punto critico hanno ridotto drasticamente i loro acquisti provocando una caduta importante delle vendite che a loro volta provoca la chiusura delle imprese e così via aggravando ancora di più la situazione.

La copertura a tutti i lavoratori che perdono il lavoro va nella direzione di sostenere il reddito e quindi contrasta con il deterioramento della crisi economica mantenendo in piedi imprese che altrimenti chiuderebbero e non pagherebbero più le tasse allo Stato. Ne consegue che è una manovra importante ed obbligata, da fare quanto prima proprio per contrastare efficacemente la crisi economica che incombe pesantemente.

Basterebbero un altro paio di proposte altrettanto concrete per fare vacillare il governo che si regge ormai solo sugli annunci e sulla tv.
Raffaele B.


Franceschini: "assegno ai disoccupati" - Che tempo che fa
lomiolith
02 marzo 2009
Il segretario del Pd, Dario Franceschini, esorta il governo a misure immediate a sostegno dei redditi più bassi e assicurando l'appoggio del Pd ad un eventuale decreto legge che istituisca un assegno mensile per chi perde il lavoro. Ma chiede anche di frenare gli sprechi, a partire alla data del referendum che per Franceschini va fatta coincidere con l’election day del 7 giugno.
Silvio Berlusconi boccia l'ipotesi di un assegno di disoccupazione, il Pd non si arrende e rilancia. E il segretario Dario Franceschini spiega: i fondi per garantire chi perde il lavoro possono venire da un taglio della spesa pubblica contro gli sprechi ma soprattutto dalla lotta all'evasione fiscale che nel nostro Paese si stima intorno ai 110 miliardi.



ILMESSAGGERO
Franceschini: «Sugli aiuti ai disoccupati
il premier risponda no in Parlamento»

Cgil e Cisl favorevoli all'assegno. Epifani propone di reperire
fondi aumentando le aliquote per i redditi oltre i 150mila euro


ROMA (2 marzo) – Il segretario del Pd, Dario Franceschini, risponde a Silvio Berlusconi che
aveva bocciato la sua proposta di un assegno ai disoccupati perché troppo onerosa per lo stato e invita il premier a confermare quello che ha detto in Parlamento.«Noi quel no è come se non l'avessimo sentito. Il premier deve venire in Parlamento dire alla sua maggioranza di votare contro il provvedimento che noi proponiamo. Berlusconi non pensi di cavarsela con un no che è un no non a noi ma sbattuto in faccia alle centinaia di migliaia di persone che hanno perso il posto di lavoro». Franceschini mette in discussione la stima di un punto e mezzo di Pil fatta da Berlusconi per finanziare il sussidio dei disoccupati. «Ho l'impressione - afferma il segretario democratico - che l'abbia detto senza pensare perché altrimenti se parla di 25 miliardi vuol dire che immagina che nei prossimi mesi verranno licenziati 2,5 milioni di persone».
Alla proposta di Franceschini si erano detti favorevoli Cgil e Cisl. Epifani ha proposto di trovare i fondi non soltanto con la lotta all'evasione fiscale, ma aumentando temporaneamente le aliquote per i redditi superiori ai 150mila euro. Contraria il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.

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