lunedì, marzo 30, 2009

IL CAVALIERE E IL GIOCO IGNOBILE DELLE EUROPEE

Dal congresso fondativo del Pdl Berlusconi “lancia” un insolita sfida a Franceschini del PD di candidarsi alle europee per vedere chi “vince”. Naturalmente quest’ultimo “respinge” e “rilancia” con un’altra “sfida” più consona ai problemi del Paese che “aspettano” di essere affrontati. Egli chiede per questo “tre dibattiti pubblici” ciascuno con 1000 persone: i disoccupati, gli insegnanti e studenti, gli imprenditori.

Candidarsi alle europee per un Capo di Governo è “scorretto” ed “ingannevole” per i cittadini che lo votano perché un minuto dopo eletto deputato al Consiglio Europeo dovrà dimettersi per incompatibilità delle cariche (a meno che non intenda dimettersi da Capo del Governo, cosa però da escludere a priori).

La sfida del Cavaliere non è altri che un tipico “gioco berlusconiano” dell’uso “strumentale” delle elezioni europee per “misurare” il “suo” personale consenso all’indomani del congresso fondativo del Pdl, più di quanto potrebbe fare con i suoi sondaggi. Un uso del voto europeo “ignobile” e “distorto” per il quale i cittadini che lo “votano” vengono “presi in giro” e così insieme alla istituzione del voto europeo che invece ha ben diverse finalità.

Il Cavaliere vuole “strafare”! Dopo essere stato “acclamato all’unanimità” Presidente del Pdl (solo 5 contrari…), un fatto “insolito” per un partito che afferma di essere democratico e pluralista, invece più “normale” per un partito di tipo russo putiniano, ora vuole dimostrare di possedere ancora più consensi per volersi e potersi “incoronare” Presidente d’Italia in pectore.

La sua mania di grandezza non si era mai fatta sentire così forte come ora con il suo “disprezzo” per tutto ciò che lo possa “ostacolare” o “controllare” e si sforza più che mai per ottenere quel “consenso” che gli permetterebbe di “sbarazzarsene”, per diventare così il “solo uomo al comando” della nazione che la nostra storia recente ha duramente condannato così come la nostra Costituzione (uno degli ostacoli, n.d.r.).

Visto che nessun altro Capo di Governo di altri paesi europei si candida a fare il deputato europeo, l’Italia resterà il Paese che si distinguerà per questo "ignobile gioco" e sarà per questo oggetto di molte critiche in Europa anche da destra.

Bene allora ha fatto Franceschini a non candidarsi e a non cadere nella trappola berlusconiana.
Raffaele B.

karmelo7777
29 marzo 2009
http://www.quinews.it/ Berlusconi si candida alle elezioni europee e lancia la sfida al leader delle opposizioni, se esistesse, domanda che si pone.
Continua così l'infinita campagna elettorale, tutto per il bene del Paese.
Si accettano previsioni sulle prossime promesse da mettere in campo per vincere questo ennesimo torneo. Sulcis docet.
Il video che state vedendo è rilasciato con licenza Creative Commons Attribution 2.5 Italy Il video e' tratto dal sito di Radio Radicale


Berlusconi si candida alle Europee

LASTAMPA
Franceschini sfida Berlusconi: "Voglio tre dibattiti pubblici"
30/3/2009 (18:27)
Il leader del Pd: «Non mi candido alle Europee, io non imbroglio».
E poi: «Bene Fini, lui è serio»

ROMA. «Lancio io una sfida a Berlusconi. Facciamo tre dibattiti, uno con mille disoccupati, un altro con mille tra insegnanti e studenti e un altro con mille imprenditori e vediamo chi ha le proposte più convincenti per il paese». È questa la "contro-sfida" che il leader Pd, Dario Franceschini, rivolge a Silvio Berlusconi parlando alla Stampa estera.

Sulla questione "Elezioni europee", il segretario del Pd, Dario Franceschini, risponde «no, grazie» al premier Silvio Berlusconi che lo aveva sfidato a candidarsi come farà lui. Il numero uno dei democratici ha poi aggiunto: «Si tratta di una sfida tutta berlusconiana, a chi imbroglia meglio gli italiani. Io rispondo, no, grazie. Non mi candiderò, l’Italia ha bisogno di chi lavora e non di chi imbroglia». «Farò come fa Fini - ha aggiunto - che è di destra ma è una persona seria, e siccome è incompatibile non si candiderà alle prossime elezioni».

Berlusconi è «l’unico premier al mondo che nega l’esistenza della crisi e passerà i prossimi mesi facendo una lunga campagna elettorale. Ha confermato la scelta di candidarsi alle elezioni europee come capolista e io trovo che questa sia una vergogna». «È l’unico capo del governo al mondo - ha insistito il numero uno del Pd - che nei prossimi mesi, invece che a lavorare per risolvere la crisi, andrà in giro a fare comizi e chiedere voti. Dubito che persone come Sarkozy o la Merkel si candidino alle Europee come fa Berlusconi che dovrà dimettersi un minuto dopo l’elezione perché lo dice la legge».

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