mercoledì, febbraio 18, 2009

GIUSTIZIA – QUANDO L’IMMUNITÀ È IMPUNITÀ

La sentenza del processo sul caso di corruzione è stata pronunciata con la condanna del corrotto avvocato inglese David Mills da parte del corruttore Silvio Berlusconi, attuale Presidente del Consiglio, immune dal provvedimento per la provvidenziale legge Alfano che non a caso è stata fatta proprio per proteggerlo da questa imminente sentenza.

Naturalmente il condannato ricorre in appello e sarà molto difficile che si potrà raggiungere la sentenza definitiva prima della prescrizione prevista per febbraio 2010, anche questa per via di un’altra legge provvidenziale ad hoc per cancellare questo reato.

Se la legge Alfano dovesse essere cancellata per incostituzionalità, per Berlusconi si dovrà addirittura ripetere l’intero processo con la ripetizione di tutte le procedure e richieste di nuove rogatorie e dulcis in fundo con nuovi giudici che dovranno ristudiarsi l’intero caso, grazie a nuove leggi ad hoc. Tutto questo allungherebbe tanto i tempi da raggiungere la nuova prescrizione prima della sentenza, cancellando il reato.

Tutto questo porterà certamente ad un nulla di fatto dal punto di vista giudiziario ma dal punto di vista politico l’impatto sarà di una gravità inaudita perché risulterà evidente che il “corruttore” è Berlusconi e che egli però sarà “graziato” o dalla sua “immunità” oppure dalla “prescrizione” volute dalle sue leggi ad personam. E qui il cerchio si chiude!
Raffaele B.

Mills condannato! Berlusconi salvato dal lodo Alfano
17 febbraio 2009
David Mills condannato a 4 anni e 6 mesi
l'avvocato Mills sarebbe stato corrotto da Silvio Berlusconi per dichiarare il falso
nei processi alla Guardia di Finanza e All Iberian

LASTAMPA
IL PROCESSO A MILANO
Mills condannato a 4 anni e sei mesi: "E' stato corrotto con 600mila dollari"
17/2/2009 (14:59)

MILANO - Dopo cinque ore di riunione in camera di consiglio il collegio presieduto da Nicoletta Gandus, il giudice che Silvio Berlusconi aveva cercato inutilmente di ricusare, legge la sentenza: David Mills è responsabile di corruzione in atti giudiziari e condannato a 4 anni e 6 mesi, e, ironia della sorte, dovrà risarcire la Presidenza del consiglio dei ministri, parte civile, con 250 mila euro. In più c’è l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, pressoché automatica in casi del genere.

I giudici danno ragione al pm Fabio De Pasquale che aveva chiesto una pena di 2 mesi superiore, 4 anni e 8 mesi, accogliendo in sostanza la sua tesi: Mills fu corrotto da Silvio Berlusconi «con almeno 600 mila dollari» in cambio di false testimonianze in due processi, tangenti alla GDF e All Iberian, dove era imputato il fondatore della Fininvest. Dall’ottobre scorso Berlusconi è stato il coimputato fantasma di questo processo dopo lo stralcio della sua posizione in attesa che la Corte Costituzionale decida sulla legittimità del lodo Alfano che consente di non procedere contro le quattro più alte cariche dello Stato.

E proprio a Berlusconi fa riferimento Federico Cecconi, difensore di Mills, quando commentando la sentenza dice: «La presenza dell’altro soggetto in qualità di coimputato ha impedito serenità ai giudici». Per Cecconi «non ci sono prove documentali, non ci sono riscontri, ricorreremo sicuramente in Appello. Restiamo convinti dell’innocenza dell’avvocato Mills». E la prescrizione? «In questo momento non è al centro dei miei pensieri» risponde Cecconi. Ma la prescrizione scatterà per Mills a febbraio dell’anno prossimo e sarà molto difficile che entro quella data ci sia la sentenza definitiva della Cassazione. Mills da Londra aggiunge : «Sono molto deluso ovviamente da questo verdetto, sono innocente ma questo è un caso dalla forte valenza politica. I giudici non hanno ancora dato la loro motivazione per la decisione, così non posso dire come abbiano gestito l’ammissione dello stesso pm di non avere prove. Spero nel ricorso in Appello».

Il processo a Berlusconi, nel caso in cui la Corte Costituzionale dovesse invalidare il lodo Alfano, riprenderà con altri giudici, perché Gandus, Caccialanza e Dorigo sono diventati incompatibili essendosi già espressi con la sentenza sugli stessi fatti. La Consulta comunque non ha ancora fissato la data in cui discutere del lodo e non lo farà secondo i boatos prima del prossimo autunno. Su Berlusconi, questo va ricordato, c’è un problema di utilizzabilità della prova, la confessione di Mills in procura a Milano nel 2004 (poi ritrattata). L’avvocato inglese non venne a ripeterla in aula e i legali del Cavaliere non prestarono il consenso. Va anche considerato che con ogni probabilità gli avvocati di Berlusconi non riterranno valida l’attività istruttoria svolta nel processo Mills per cui bisognerà rifare tutte le rogatorie internazionali.

Il processo Mills intanto dà origine a un’altra inchiesta incentrata sulla presunta falsa testimonianza di Benjamin Marrache. I giudici infatti hanno deciso di trasmettere all’ufficio del pm di Milano le dichiarazioni rese in aula dall’uomo d’affari di Gibilterra. Probabilmente si tratta del passaggio in cui Marrache affermava di non sapere nulla del conto dal quale erano partite 1 milione 125 mila sterline, una delle piste indicate dall’accusa per spiegare la provenienza dei 600 mila dollari con cui Berlusconi avrebbe «comprato» le testimonianze di Mills. La sentenza di oggi mette un primo punto fermo in una vicenda giudiziaria nata come costola dell’inchiesta sui diritti tv sfociato in un altro processo dove Berlusconi risponde di frode fiscale, anche questo sospeso causa lodo. Il premier poi è indagato per appropriazione indebita nel fascicolo stralcio su Mediatrade, controllata al 100 per cento da Mediaset. Mills invece è indagato per falsa testimonianza in relazione alla deposizione resa a Londra nel processo Sme nel 2003, ma quell’accusa va verso l’archiviazione.

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