venerdì, novembre 14, 2008

G8 GENOVA - L'ASSURDA SENTENZA DEL TRIBUNALE

La sentenza del tribunale di Genova è assurdamente incredibile perché mentre “riconosce” le responsabilità di 13 poliziotti e due soli dirigenti nel aver compiuto ripetutamente gravi reati di violenza contro persone inermi davanti ad altri poliziotti, non riconosce “nessuna colpa” ai loro "vertici" come fossero stati all’oscuro e/o non ne sapessero nulla!
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Quei due dirigenti Michelangelo Fournier che aveva definito quella notte di botte e violenza, tra il 21 e il 22 luglio del 2001, una "macelleria messicana" e l'ex capo del reparto Mobile di Roma, Vincenzo Canterini non ci stanno a fare da capri espiatori e sono decisi ad andare fino in fondo. Leggi Canterini: "Io capro espiatorio della Diaz".
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Ma purtroppo non ci saranno nemmeno questi “capri espiatori”, visto che le pene lievi per gli altri imputati non saranno scontate e nessuno sarà interdetto dai pubblici uffici. Inoltre la prescrizione incombe a marzo del 2009.
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Anche Amnesty International “denuncia” che per 7 anni le autorità non hanno voluto cercare la verità né mai istituita una commissione d’inchiesta, nulla che avesse permesso di identificare i responsabili dei pestaggi e delle false prove. Intanto si ricorre in appello e si richiede una improbabile commissione parlamentare d’inchiesta per fare piena luce sull’intera vicenda che il processo purtroppo non ha fatto!

La sentenza - Il fatto non sussiste

La sentenza è talmente parziale che non è stata di conseguenza "capace" di ricostruire una "verità giuridica" semplicemente perché quei giudici non hanno voluto considerare valide al 100% le numerose prove a carico sia in video sia fotografiche che testimoniali.

Le hanno però ritenute valide solo fino al punto di condannare quei "poliziotti" che hanno perpetrato direttamente le violenze come fossero degli "indisciplinati" che hanno violato le direttive dei loro dirigenti. Insomma nessun complotto ordito dai vertici ma atti di indisciplinatezza di alcuni.

Se così fosse stato, quei poliziotti avrebbero dovuto essere "rimossi" da tempo, invece hanno potuto continuare le loro carriere con il benestare dei loro "dirigenti" a cui hanno tanto "disubbidito" appunto!

Tutto questo è fuori da qualunque logica giuridica e risulta assolutamente monca e non credibile. Anzi la medesima sentenza lascia intravedere inaudite e inaccettabili coperture "politiche".

Non deve finire qui altrimenti si da il via "irresponsabile" ad un uso spregiudicato delle forze dell'ordine in funzione "antidemocratica" contro il dissenso, aprendo la strada alla dittatura di tipo argentino, dando così valenza di prova generale riuscita di fattibilità!
Raffaele B.

Inferno Bolzaneto: la verità di Nando Dalla Chiesa


AMNESTY INTERNATIONAL
G8: AMNESTY, PER 7 ANNI AUTORITA' NON HANNO VOLUTO CERCARE VERITÀ
(ASCA) - Roma, 14 nov - ''Occorrerebbe chiedersi se una sentenza diversa, nella quale fossero state accertate ulteriori responsabilità penali nella catena di comando, avrebbe potuto essere favorita da un diverso comportamento delle autorità italiane che mai, in questi sette anni, hanno voluto contribuire alla ricerca della verità e della giustizia''. Così, Amnesty International commenta in una nota la sentenza di primo grado sui fatti avvenuti nella caserma di Bolzaneto, ''quella emessa ieri sulle violenze nella scuola Diaz - scrive - conferma che qualcosa di grave accadde a Genova nel luglio di sette anni fa''. Ma ''in questi anni non abbiamo sentito una parola forte di condanna per il comportamento tenuto dalle forze dell'ordine nel luglio 2001, non c'e' stata una commissione d'inchiesta, non si e' risolto il problema dell'identificazione dei funzionari delle forze dell'ordine, non sono stati istituiti organi di monitoraggio indipendenti ne' meccanismi correttivi interni''.

''Davanti a questo quadro preoccupante - conclude Amnesty - pesano le condanne e pesano le assoluzioni''.
res-mpd/dnp/ss
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REPUBBLICA
Diaz, polemiche dopo la sentenza
Il Pdl esulta, la sinistra: "Vergogna"
Il Comitato verità e giustizia: "I condannati dovrebbero essere sospesi dal servizio"
Forza Nuova: "Vergognoso. Le istituzioni non devono più coprire i macellai"

13 novembre 2008

GENOVA - "E' morta la giustizia" continua a ripetere un ragazzo fuori dal tribunale di Genova dove da poco è stata emessa
la sentenza per quello che è stato definito "il massacro della Diaz". Una sentenza, come ovvio, destinata a dividere, con il centrodestra ad esultare e le vittime di quei giorni infuriate e deluse.
Per il governo il primo a parlare è il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano che sottolinea: "Le responsabilità penali sono individuali, non è stato ordito alcun complotto. La polizia di Stato merita la gratitudine di tutti". Insomma a fare quel macello sono stati Canterini, all'epoca capo del VII nucleo (la Celere, in sostanza) ed i suoi uomini ma senza altre responsabilità. Sulla stessa falsariga Pierferdinando Casini all'epoca dei fatti presidente della Camera per il centrodestra. "Al vertice della Polizia - dice Casini ci sono stati e ci sono autentici galantuomini e servitori delle istituzioni. Il tentativo di criminalizzare, per i fatti del G8 di Genova, i vertici delle forze dell'ordine si è rivelato per quello che era: un'autentica persecuzione".
Di tutt'altro tenore i commenti di quelli che alla Diaz stavano dalla parte di chi manganellate e insulti le ha prese. Luca Casarini parla di nuova amnistia. "In questo paese, si è fatta un'amnistia a senso unico su Genova - dice l'ex leader dei Disobbedienti - nei confronti di dirigenti della polizia e del potere politico. E invece ci si è accaniti sui capri espiatori che sono i manifestanti, condannati pesantemente dallo stesso tribunale". Secco Vittorio Agnoletto, europarlamentare di Rifondazione: "Da oggi in poi questa sentenza stabilisce la totale impunità per le forze dell'ordine". Per il Pdci si tratta di una "sentenza vergognosa". "Pagano sempre i sottoposti, mai i capi", ha detto Oliviero Diliberto.

"Nessuno degli imputati oggi è presente in aula. Era un loro dovere stare di fronte al tribunale ed alle parti civili", ha detto Enrica Bartesaghi, presidente del Comitato verità e giustizia per Genova che è anche parte civile per i danni subiti dalla figlia, percossa nella scuola Diaz. "I poliziotti condannati dovrebbero essere sospesi dal servizio", ha aggiunto. "Le condanne per i fatti di Bolzaneto - ha proseguito Enrica Bartesaghi - ci sono state ma nessuno è stato sospeso compreso il medico della caserma che continua a fare il suo lavoro".
Parla di sentenza "vergognosa" anche il coordinatore nazionale di Forza Nuova Paolo Caratossidis. "Non ci resta altro che pensare che i vertici della polizia e dei servizi in Italia sono praticamente intoccabili", ha aggiunto Caratossidis. Pur essendo "una formazione politica lontana anni luce da coloro che furono vittime delle angherie degli agenti alla Diaz, - ha sottolineato - quello che è successo nella scuola non è stato in Italia un fatto isolato. Le istituzioni non devono più coprire i macellai".

1 commento:

poldos ha detto...

Difficile non pensare che tra quanto accaduto a Genova e (sebbene in forma minore) quanto accaduto a Roma in P.zza Navona pochi giorni fà non ci sia dietro la stessa mano. Se lo stato è questo "io non mi sento italiano" come diceva Gaber. Sono DISGUSTATO!!