giovedì, giugno 26, 2008

MAFIA – L’ECCELLENZA DELL’ ANTIMERCATO

Sembrerebbe una notizia di secondo ordine rispetto a tutte le altre propalate oggi da tutti i media, ma in realtà è la NOTIZIA DELLE NOTIZIE.

Essa riveste a mio avviso una grande importanza proprio in questi giorni “difficili” per due ordini di motivi:

1. che i nostri CARABINIERI siano riusciti ad arrestarli assicurandoli alla giustizia grazie alle cosiddette INTERCETTAZIONI e RIPRESE VIDEO che inchiodano gli imputati alle loro responsabilità con prove schiaccianti.
.
2. che le MAFIE sono per principio “contro” la CONCORRENZA di mercato e imponendo con la FORZA CRIMINALE il loro controllo perfino sui prezzi, massificano i loro profitti con IL PIZZO imposto a danno di tutti.

Parallelamente, qualunque piazza di mercato che “impedisse” la CONCORRENZA e “imponesse” i prezzi come fossero un CARTELLO, “funzionerebbe” allo stesso modo proprio come un SISTEMA CONTROLLATO DALLA MAFIA. Solo che in assenza della banda criminale, la mafia in questo caso sarebbe impersonata dai VENDITORI PIÙ FORTI che operano all’interno dell’associazione di categoria che non vuole il LIBERO MERCATO.

La differenza rispetto alla banda criminale è che i MAGGIORI PROFITTI “illecitamente” ottenuti NON VENGONO RE-INVESTITI ma intascati costituendone maggiore ricchezza da ostentare. La banda criminale e mafiosa invece lo RE-INVESTE più proficuamente ma nel mercato della DROGA.

Ora non ci resta che attendere che la GIUSTIZIA possa fare il suo corso in modo “regolare” senza “interferenze” elargendo le GIUSTE SENTENZE e “debellando” così in modo definitivo questa banda mafiosa dal suo territorio.

Non facciamoci illusioni però, perché fino a quando non si sconfigge la CULTURA del MONOPOLIO e dei CARTELLI la mafia continuerà ad esistere persino in forme più subdole e pericolose.
Raffaele B.

RAINEWS24.RAI
A Palermo i boss della mafia impongono il prezzo della carne
Palermo 26 giugno 2008

I boss mafiosi della famiglia della "Noce" imponevano ai macellai di Palermo il prezzo con il quale doveva essere messa in vendita la carne. Il retroscena emerge dall'inchiesta dei carabinieri del Comando provinciale che stamani hanno eseguito 12 ordinanze di custodia cautelare in carcere.

Gli arrestati, per gli inquirenti, oltre a dirigere il racket e a incassare il 'pizzo' da decine di imprenditori e commercianti della citta', fissavano ed imponevano i prezzi di vendita di carni e alimenti, che erano superiori alla media. La mafia avrebbe quindi deciso 'le tariffe' da applicare ai prodotti alimentari.

Scene in cui i macellai contrattano il prezzo con i mafiosi, richiamando anche i boss a far rispettare il prezzo 'imposto' da tutti i macellai, sono state videoregistrate dai carabinieri durante le indagini.
Con i ricavi i boss reinvestivano il denaro nel traffico di
cocaina.

Nessun commento: