giovedì, giugno 07, 2007

LA ENNESIMA FALLITA SPALLATA DEL CAVALIERE

UNA VOLTA SOLO NEI PAESI SUD-AMERICANI L’OPPOSIZIONE SCENDEVA IN PIAZZA PER CHIEDERE LE DIMISSIONI DEL GOVERNO LIBERAMENTE ELETTO. IL CAVALIERE FA DI PIÙ; INVOCA PERSINO LO SCIOPERO FISCALE CIOÈ INCITA A NON PAGARE LE TASSE! FACILE ED IN SINTONIA CON IL PERSONAGGIO, MA IN QUESTO MODO PERÒ LO “STATO ITALIANO” FINIRÀ DI ESISTERE E LE DIFFICOLTÀ ODIERNE PER TUTTI SARANNO ZUCCHERO A CONFRONTO DELLO SFASCIO TOTALE!

FALLITO L’ENNESIMO TENTATIVO DI “SPALLATA” AL GOVERNO PRODI CON LA “SCUSA” DELLA “RIMOZIONE” DI UN COMANDANTE CHE NON GODEVA PIÙ DELLA FIDUCIA DEL GOVERNO (DIRITTO LEGITTIMO PREVISTO DALLE LEGGI), BERLUSCONI INSISTE NEL “COINVOLGERE” TUTTA LA GDF NELLA “POLEMICA” POLITICA E NEL CONTEMPO RICHIEDERE NUOVE ELEZIONI CON IL DUPLICE SCOPO DI BLOCCARE LA LOTTA ALLA EVASIONE FISCALE (COLPENDO VISCO) E RIPRENDERSI PALAZZO GHIGI.

IL CAVALIERE TENTA POI MALAMENTE DI CORREGGERSI FACENDO MARCIA INDIETRO MA CONFERMANDO CHE VUOLE COMUNQUE LA CADUTA DEL GOVERNO ANCHE SE PIÙ IN LA NEL TEMPO (6 MESI) SUFFICIENTE PER FARE UNA NUOVA LEGGE ELETTORALE. PER QUESTO ATTENDE I RISULTATI DEI BALLOTTAGGI PER TORNARE ALLA CARICA!

INSOMMA PRETENDERE DI DETTARE AL CAPO DELLO STATO L’AGENDA ISTITUZIONALE PER LA FORMAZIONE DEL NUOVO GOVERNO È TROPPO ANCHE PER UN PAESE AI MARGINI DELLA DEMOCRAZIA. SI DIREBBE UN VERO “GOLPE” SUPPORTATO DA TUTTI I MEDIA SOTTO IL SUO CONTROLLO CHE INSIEME CREANO IL “CLIMA ARTIFICIALE” DI UNA VIGILIA DI PROSSIME ELEZIONI VOLUTA DAL POPOLO!

LA VERITÀ È CHE IL CAVALIERE SI OSTINA A NON RICONOSCERE L’ESITO DELLE ELEZIONI DEL 2006 E PER QUESTO NON RINUNCIA A DARE LA “SPALLATA” AL GOVERNO IN TUTTE LE OCCASIONI CHE GLI SI PRESENTANO PERSINO "ILLECITE", ANCHE SE CIÒ PUÒ PORTARE ALLO “SFASCIO” DELLE ISTITUZIONI DEMOCRATICHE. IN ALTRE PAROLE “MUOIA SANSONE CON TUTTI I FILISTEI”.
Raffaele B.

LIBERTÀ ON LINE
Berlusconi: intervenga Napolitano
giovedì 7 giugno 2007
S. Roberto abate


Contro il governo minaccia lo sciopero fiscale, poi fa marcia indietro

ROMA - Invoca l'intervento del Capo dello Stato, annuncia manifestazioni di piazza contro le tasse e contro il governo, minaccia lo sciopero fiscale e poi fa marcia indietro. Deciso a politicizzare al massimo il caso Visco-Speciale e senza mai rinunciare a dare la "spallata" al governo, Silvio Berlusconi cerca il bagno di folla in un comizio elettorale a Lucca e in una contorsione di dichiarazioni, smentite e precisazioni, torna a parlare delle tasse che potrebbero non essere pagate se non fossero accolte le ragioni dell'opposizione e se non si andasse presto al voto.

«Ma perché non si possono avere nuove elezioni? C'è bisogno che portiamo milioni di persone in piazza? C'è bisogno che blocchiamo l'attività del Parlamento? O che inventiamo scioperi fiscali? Vogliono portarci a questo?» si chiede il Cavaliere, che in alternativa alle elezioni anticipate propone un governo anche formato dalla maggioranza attuale ma che abbia come unico obiettivo la riforma delle legge elettorale.

La Cdl è davvero pronta a protestare contro il governo non pagando le tasse? Il capo di Forza Italia si rende conto che non si possono istigare i cittadini a compiere un reato e corregge il tiro: «Io non ho detto che noi ricorreremo allo sciopero fiscale o alla piazza, non faremo tutto questo. Non ricorreremo a strumenti fuori della democrazia. Ma al governo diciamo che non bisogna esagerare, non bisogna tirare troppo la corda».

Malinteso chiarito? Passa mezz'ora e Berlusconi torna per la terza volta sull'argomento. «Non uno sciopero fiscale, ma certamente contro questa maggioranza e questo governo ci vuole un gesto forte, magari scenderemo in piazza contro la pressione fiscale. Noi prendiamo semplicemente atto di questa richiesta della gente. I cittadini sono stufi...» dice il leader di Forza Italia prima di lasciare Lucca, dove in mattinata torna a tirare in ballo il Quirinale sulla vicenda Visco-Guardia di Finanza. «Napolitano è il capo delle Forze Armate, c'è una situazione di emergenza democratica e il Presidente della Repubblica, che io personalmente stimo, ha i mezzi e deve intervenire in una situazione come questa».

Per la maggioranza, i ripetuti annunci del Cavaliere contro Visco e contro il governo dimostrano la volontà dell'opposizione di combattere con ogni mezzo chi ha dichiarato guerra all'evasione fiscale. Per Piero Fassino si può comprendere la tentazione di dare una spallata al governo ma «non travolgere le regole di convivenza civile».

Per Antonio Di Pietro le proposte di Berlusconi dimostrano il «non rispetto» per le istituzioni e rischiano di trasferire la protesta politica «su un piano criminale». Il segretario del Prc, Franco Giordano, fa notare che sullo sciopero fiscale Berlusconi è di una «corenza straordinaria» perché lui «è il teorico dell'evasione fiscale».

Ieri i riflettori sono stati puntati anche sull'autodifesa di Giulio Tremonti, che secondo la ricostruzione di Repubblica tra il 2001 e il 2005 avrebbe «epurato» i vertici della Guardia di Finanza milanese nel più assoluto silenzio. Tesi smentita ieri dall'ex ministro dell'Economia del governo Berlusconi: «La catena di comando di Milano non è stata sostituita con provvedimenti ad personam, come ora pretende di fare il governo. Ma ha seguito, nella successione del tempo e nella progressione dei gradi, il suo iter ordinario».
Gabriele Rizzardi

© 1996 - 2007 Libertà On Line

Nessun commento: