mercoledì, marzo 07, 2007

STOP AI ‘DICO’ DAL SENATORE SALVI

DAL VATICANO E DA ALTRI SETTORI CLERICALI DI DESTRA “TEOCON” E DI SINISTRA “TEODEM” DA TEMPO SI CHIEDE DI FERMARE I “DICO” IN PARLAMENTO.

CON GRANDE SORPRESA PROPRIO IL SEN. CESARE SALVI (SINISTRA DS) QUALE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA LO “BOCCIA” PER "DIFETTI GIURIDICI" E PERCHÉ VUOLE CHE SI FACCIA UNA LEGGE VERAMENTE "SERIA" E PROPRIO COME LO VORREBBE IL POPOLO DELLA SINISTRA.

I “DICO” RAPPRESENTANO LA MIGLIORE PROPOSTA ESISTENTE PER IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI DELLE COPPIE DI FATTO REALIZZATO INSIEME AI CATTOLICI-LAICI DELLA MARGHERITA E “BOCCIARLA” NON PRODURRA CERTO UNA LEGGE MIGLIORE ANZI SI TORNA INDIETRO DANDO VOCE PROPRIO A COLORO CHE NE SONO "CONTRO" PER RAGIONI OPPOSTE.

IL SENATORE HA FATTO UNO “SBAGLIO” ASSURDO, UN BEL “REGALO” INASPETTATO AL VATICANO, AGLI INTEGRALISTI DI DESTRA E DI SINISTRA ED AI GIORNALI DI BERLUSCONI CHE “SOFFIANO” CONTINUAMENTE SULLA “ETERNA CRISI” TRA SINISTRA COSIDDETTA RIFORMISTA E RADICALE ED A RICHIEDERE IN OGNI OCCASIONE LE DIMISSIONI DEL GOVERNO PRODI.

SE IL SENATORE (ANTI-PD) "AGISSE" IN MODO CONSAPEVOLE PUR DI ASSESTARE UN DURO COLPO AL COSTITUENTE “PARTITO DEMOCRATICO” SAREBBE "INDEGNO" ED "IRRESPONSABILE" PERCHÉ PUR DI IMPEDIRE AL PROPRIO PARTITO UNA SCELTA A CUI EGLI È CONTRARIO SI “ALLEA” DI FATTO IN QUESTO MODO AGLI AVVERSARI POLITICI "INDEBOLENDO" PRODI. SPERO PROPRIO CHE NON SIA QUESTA LA RAGIONE.

VOGLIO SPERARE CHE SALVI SI “RAVVEDA” AL PIÙ PRESTO E CHE SI SMETTA UNA BUONA VOLTA PER TUTTE CON QUESTO PENOSO E INFANTILE SPETTACOLO CHE SERVE SOLO A FARE CADERE PRODI CON QUELLO CHE NE CONSEGUE.

INTANTO ALLA MANIFESTAZIONE DEI “
DICO, PER I DIRITTI DI TUTTI” DI SABATO 10 MARZO A ROMA ADERISCE ANCHE DS CON I SUOI DIRIGENTI E PARLAMENTARI.
Raffaele B.

PANORAMA (MONDADORI – BERLUSCONI)
Dico: Salvi attacca
di Renzo Rosati 7/3/2007
Da presidente della commissione Giustizia boccia il decreto Bindi-Pollastrini: "Impraticabile dal punto di vista giuridico". Insomma il senatore della sinistra ds entra nel merito dicendo quello che molti, soprattutto nell'opinione pubblica di sinistra, pensano da tempo: la legge, se proprio va fatta, va fatta seriamente

Onore a
Cesare Salvi? La sua solenne bocciatura dei Dico porta la questione fuori dalla querelle Stato-Chiesa, cattolici-laici, maggioranza-opposizione, sinistra massimalista-sinistra riformista.

Il senatore ds ha agito da presidente della commissione Giustizia: "Il disegno di legge Bindi-Pollastrini è impraticabile dal punto di vista giuridico".
Non sta in piedi, spiega, perché non si riconosce una coppia di fatto con uno scambio di raccomandate ("ve li immaginate il diluvio di ricorsi ai giudici?"). Né si può partire dal principio del riconoscimento delle convivenze "per estenderlo ai rapporti tra zio e nipote".
Infine la faccenda delle pensioni di reversibilità "non va trattata a cuor leggero, altrimenti si appesantiscono le finanze pubbliche".
Insomma Salvi entra nel merito dicendo quello che molti, soprattutto nell'opinione pubblica di sinistra, pensano da tempo: la legge, se proprio va fatta, va fatta seriamente. Rosy Bindi e Barbara Pollastrini non se l'spettavano. La prima reagisce da democristiana: "Non si è compreso il senso di equilibrio della nostra legge". La seconda da diessina: "Chiedo rispetto. Migliaia di persone sono dalla nostra parte". Irritati anche i vertici della Quercia:
"Salvi vuole scardinare il partito democratico".

Non è la prima volta che Salvi, uno dei leader della sinistra ds, rompe le uova nel paniere alla sua parte politica: nel 2005 in un libro con Cesare Villone,
Il costo della democrazia, denunciò sprechi e clientele anche delle giunte rosse provocando la reazione infuriata di sindaci, assessori e governatori (in testa Antonio Bassolino).
I fatti gli dettero ragione. Che anche stavolta sia il caso di lasciar perdere le dietrologie e prenderlo sul serio?

ILGIORNALE (BERLUSCONI)
Un’altra lezione per il Professore
di
Lodovico Festa - mercoledì 07 marzo 2007, 07:00
Romano Prodi ci ha detto che il governo ha fatto una proposta di mediazione sui diritti dei conviventi, i Dico, e che ora tocca al Parlamento, senza impegni per la maggioranza. Ecco un caso classico di arroganza (far intervenire l'esecutivo su un tema delicato che era meglio affidare alle Camere) e d'insipienza: chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati. La questione non è affatto chiusa. Nella Margherita sui Dico Dario Franceschini ha organizzato, con una lettera di 60 parlamentari per la laicità, la fucilazione pubblica di Francesco Rutelli e ora, nonostante le invocazioni di Pierluigi Castagnetti, non può tornare indietro: pena tra l'altro la crisi del nascente Partito democratico. Nei Ds, poi, Piero Fassino riesce a pesare solo su questioni in cui non è richiesta particolare autorevolezza. Quando oggi, direttamente o attraverso la fida Marina Sereni, dice di rallentare sui Dico, riceve solo pernacchie. Innanzi tutto dall'ultraesibizionista Barbara Pollastrini, che sarà in piazza a sfilare per i Dico: dopo avere, peraltro, già spinto i Ds alla figuraccia del referendum sulla fecondazione artificiale.
Né aiuterà Fassino un Massimo D'Alema incerto se fare il nuovo Aldo Moro d'intesa con Follini o lo Zapatero d'Italia. La questione Dico esploderà direttamente sotto la maggioranza anche perché quelli della sinistra Ds, in difficoltà nei congressi dopo la paura da crisi governo Prodi, cercheranno di recuperare consensi proprio su questo tema. E al Senato un ruolo fondamentale lo avrà Cesare Salvi, uno dei leader Ds antiPd, che da presidente della commissione Affari costituzionali può rallentare o accelerare la discussione sui Dico…
CONTINUA

DS ONLINE
INTERVISTA A BERSANI LO SCORSO 12 FEBBRAIO 2007
Dico, Bersani: campane a festa per i nuovi diritti

12 Febbraio 2007
Non tutti nel centrosinistra sono soddisfatti, ora.
«Il risultato c’è, è stato raggiunto. Anche attraverso, me ne rendo conto, meccanismi linguistici e procedure non del tutto convincenti».
Tipo mandare una raccomandata al proprio convivente per comunicargli la convivenza...
«Lo so che nella vita si può fare sempre di più e sempre meglio. Però resta il fatto che oggi ci sono dei diritti che ieri non c’erano, che si è trovata la chiave per ottenerli, forse l’unica possibile per evitare un avvitamento che non ci avrebbe fatto arrivare al risultato. Merita complimenti chi ha lavorato per raggiungere questo obiettivo».
Parla dei Dico ma pensa al Pd...(Partito Democratico)
«Ma è chiaro che in questa vicenda ci sono alcune delle basi per il partito a cui pensiamo. Che poi questo avvenga nella concretezza dell’affermazione dei diritti dei cittadini non fa che arricchire l’operazione. La si può fare in un convegno, in un documento, ma siccome siamo al governo, se riusciamo a mettere in campo fatti significativi, che indichino lungo quale linea vogliamo andare sul piano politico e culturale, allora sì che arriviamo in porto. Non è con la convegnistica che risolviamo certi problemi, ma nella battaglia di governo, nella concretezza. Perché è vero che i fatti da soli sono dei sacchi vuoti, non stanno in piedi, ma i fatti che hanno un senso portano questo senso molto lontano, più delle parole»…

1 commento:

Anonimo ha detto...

.. ma i "dico" sono davvero così importanti?
Premettendo che non me ne intendo...
non dovrebbero pensare ad altre cose?

Ad esempio:

Scuola, università, ricerca, giustizia.
Voglio dire, questi argomenti che ho scritto non sono più importanti?