venerdì, febbraio 23, 2007

IL RITORNO DI PRODI CON UN GOVERNO PIÙ STABILE

LE DIMISSIONI DI PRODI NELLE MANI DEL CAPO DELLO STATO (NON OBBLIGATORIE) SONO STATE A MIO AVVISO LA LEVA PER RIMETTERE IL MANDATO DEL GOVERNO A LUI MEDESIMO E NELLO STESSO TEMPO A FARE ASSUMERE A TUTTI I PARTITI DELLA COALIZIONE ED IN PARTICOLARE A QUELLI DELLA SINISTRA RADICALE RESPONSABILITÀ ED IMPEGNI IMPENSABILI FINORA.

CON L’ALLARGAMENTO ALLA PARTECIPAZIONE DI ALTRI SENATORI A TITOLO INDIVIDUALE E CON LA SOTTOSCRIZIONE DEI SUOI
DODICI PUNTI “NON NEGOZIABILI”, IN PRATICA “CARTA BIANCA”, IL NUOVO GOVERNO NASCEREBBE SOTTO I MIGLIORI AUSPICI DI STABILITÀ CHE LO PORTEREBBE A DURARE FINO ALLA FINE DELLA LEGISLATURA.

SE COSÌ FOSSE IL CAPO DELLO STATO NON AVREBBE ALCUNA DIFFICOLTÀ A RIDARGLI L’INCARICO E VERIFICARE DI FATTO CON I NUMERI IN PARLAMENTO LA NUOVA FIDUCIA.

E QUESTA VOLTA AVANTI SENZA SOSTA CON LE RIFORME PER FARE USCIRE QUESTO PAESE DALL’ARRETRATEZZA IN CUI VERSA IN EUROPA.
Raffaele B.

ANSA
UNIONE PUNTA A RINVIO GOVERNO A CAMERE E ALLARGAMENTO

ROMA, 23 FEB - L'Unione prova a ricompattarsi e conferma la strategia delle ultime ore: si punta a ottenere dal capo dello Stato il rinvio di questo stesso governo alle Camere per avere la fiducia. Nello stesso tempo, si continua a lavorare per allargare la maggioranza al Senato: Francesco Cossiga, Marco Follini e 'l'argentino Luigi Pallaro sono gli obiettivi di queste ore. Resta comunque il problema dei numeri al Senato, giacché i conti, nonostante l'ottimismo dei leader, ancora non tornano.

Questa sera Romano Prodi ottiene dagli alleati un impegno a sostenere il governo anche sui temi più spinosi, dall'Afghanistan alla Tav, fino ai rigassificatori. I segretari del centrosinistra, dopo alcune modifiche concordate, approvano il documento del premier, che non risparmia una severa critica agli alleati: il governo è stato logorato da litigiosità e contrapposizioni di ministri e partiti. D'ora in poi in caso di contrasto, l'unico ad avere l'autorità di parlare a nome del governo sarà lo stesso Prodi.

In sostanza, il Professore con le sue condizioni "prioritarie e non negoziabili" rilancia la sua leadership e chiede garanzie precise ai partiti. Anche sui numeri. Questa sera le ha ottenute. Alla fine, all'uscita da Palazzo Chigi, tutti i leader dell'Unione ostentano soddisfazione. Massimo D'Alema sottolinea che da questo momento Prodi ha un mandato più forte, mentre Piero Fassino parla di un accordo pieno che può consentire al premier di presentarsi alle Camere per ottenere la fiducia.

Contenti si dicono anche i segretari dei tre partiti della sinistra radicale che all'inizio del vertice avrebbero lasciato a Prodi carta bianca. Resta però la necessità di impegnarsi al massimo per recuperare tutti i dissensi che hanno messo in crisi il governo. Ancora nel tardo pomeriggio ambienti del centrosinistra a Palazzo Madama ammettevano che la situazione resta molto complicata. In ogni caso le diplomazie sono al lavoro.

Clemente Mastella ed Enrico Letta hanno incontrato Marco Follini ottenendo la sua disponibilità a discutere di un accordo sulla base del documento dell'Unione. Il vertice di questa sera è durato più a lungo del previsto, raccontano, per via del problema sollevato da Marco Pannella dell'applicazione della legge elettorale che consentirebbe alla Rosa nel Pugno di ottenere seggi al Senato. Ma il leader radicale non è riuscito a ottenere impegni precisi su questo punto.

Per il resto, la riunione viene descritta molto distesa, a tratti anche ridanciana grazie alle battute di Clemente Mastella: un indizio che i nodi più complicati erano stati sciolti nei colloqui preparatori del vertice a Palazzo Chigi. (ANSA).

I DODICI PUNTI DI PRODI
1. "Rispetto degli impegni internazionali e di pace.
Sostegno costante alle iniziative di politica estera e di difesa stabilite in ambito Onu ed ai nostri impegni internazionali, derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea e all'Alleanza Atlantica, con riferimento anche al nostro attuale impegno nella missione in Afghanistan. Una incisiva azione per il sostegno e la valorizzazione del patrimonio rappresentato dalle comunità italiane all'estero".
2. "Impegno forte per la cultura, scuola, università, ricerca e innovazione".
3. "Rapida attuazione del piano infrastrutturale e in particolare ai corridoi europei (compresa la Torino-Lione).
Impegno sulla mobilita' sostenibile".
4. "Programma per l'efficienza e la diversificazione delle fonti energetiche: fonti rinnovabili e localizzazione e realizzazione rigassificatori".
5. "Prosecuzione dell'azione di liberalizzazioni e di tutela del cittadino consumatore nell'ambito dei servizi e delle professioni".
6. "Attenzione permanente e impegno concreto a favore del Mezzogiorno, a partire dalla sicurezza".
7. "Azione concreta e immediata di riduzione significativa della spesa pubblica e della spesa legata alle attività politiche e istituzionali (costi della politica)".
8. "Riordino del sistema previdenziale con grande attenzione alle compatibilità finanziarie e privilegiando le pensioni basse e i giovani. Con l'impegno a reperire una quota delle risorse necessarie attraverso una razionalizzazione della spesa che passa attraverso anche l'unificazione degli enti previdenziali".
9. "Rilancio delle politiche a sostegno della famiglia attraverso l'estensione universale di assegni familiari più corposi e un piano concreto di aumento significativo degli asili nido".
10. "Rapida soluzione della incompatibilità tra incarichi, di governo e parlamentari, secondo le modalità già concordate".
11. "Il portavoce del presidente, al fine di dare maggiore coerenza alla comunicazione, assume il ruolo di portavoce dell'esecutivo".
12. "In coerenza con tale principio, per assicurare piena efficacia all'azione di governo, al presidente del Consiglio e' riconosciuta l'autorità' di esprimere in maniera unitaria la posizione del governo stesso in caso di contrasto".

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