lunedì, dicembre 11, 2006

MORTO L'EX DITTATORE CILENO PINOCHET

I MEDIA E TUTTA LA STAMPA NAZIONALE ED ESTERA ANNUNCIA LA MORTE DI AUGUSTO PINOCHET ALLA BELLA ETÀ DI 91 ANNI. IL GENERALE PINOCHET DIVENNE DITTATORE DEL CILE DOPO AVER GUIDATO UN COLPO DI STATO "CRUENTO" NEL LONTANO (PENSATE) 11 SETTEMBRE 1973 CHE ABBATTÈ IL PRESIDENTE “SOCIALISTA” ALLENDE LIBERAMENTE ELETTO E PER 17 ANNI GOVERNÒ CON IL PUGNO DI FERRO FACENDO “ASSASSINARE” E “TORTURARE” MOLTI DISSIDENTI E OPPOSITORI POLITICI.

SI MACCHIÒ DI GRAVI REATI DI "GENOCIDIO" E FU "INUTILMENTE" INSEGUITO DALLA LENTA "GIUSTIZIA INTERNAZIONALE". TUTTAVIA IL GIUDICE SPAGNOLO GARZON CHIEDE CHE NON TUTTI I PROCESSI CONTRO DI LUI DEBBANO CHIUDERSI CON LA SUA MORTE, PERCHÈ VI SONO ALTRI “COMPLICI RESPONSABILI” DI QUEL PERIODO BUIO DA ASSICURARE ALLA GIUSTIZIA.

PINOCHET ABBANDONA IL POTERE NEL 1990 MA MANTENNE "L'IMPUNITÀ" FINO AI NOSTRI GIORNI. IL "CARNEFICE" ORA MUORE NEL MOMENTO IN CUI NEL CILE, TORNATO CON FATICA DA ANNI ORMAI ALLA DEMOCRAZIA, È PRESIDENTE (PENSATE) LA “SOCIALISTA” SIGNORA MICHELE BACHELET, LEI STESSA IN PASSATO VITTIMA DELLE TORTURE DEL REGIME E IL PADRE FU “UCCISO”. GLI CONCEDONO I FUNERALI MILITARI MA NEGATI OVVIAMENTE QUELLI DI STATO.

DA IERI, PINOCHET È SOLO UN ORRENDO RICORDO. PARTIRÀ PER L'ULTIMO VIAGGIO, OSANNATO E PIANTO DAI SUOI SEGUACI, PER TORNARE NELL’INFERNO DAL QUALE ERA VENUTO. (Frase tratta da
ALTRENOTIZIE)
Raffaele B.

RAINEWS24
Cile. E' morto l'ex dittatore Augusto Pinochet
Santiago del Cile, 10 dicembre 2006
E' morto l'ex dittatore Augusto Pinochet. Aveva 91 anni.

Dall'età di 83 anni ha vissuto nella sua villa di Santiago, afflitto da problemi di salute ed inseguito dalla giustizia cilena per le atrocità commesse durante gli anni in cui governò il Paese. Pur essendo finito per ben quattro volte agli arresti domiciliari (l'ultima delle quali il 30 ottobre 2006 per i crimini avvenuti nel centro di detenzione clandestino Villa Grimaldi) è riuscito ad evitare finora un processo vero e proprio.

Il 2 dicembre 2006, all'età di 91 anni, è stato ricoverato in un ospedale militare di Santiago per un arresto cardiaco e un edema polmonare, ed ha subito un intervento di by-pass. Il giorno seguente ha ricevuto il sacramento dell'estrema unzione.

In occasione del novantunesimo compleanno, Pinochet si assunse "la responsabilita' politica" della sua dittatura. Il suo desiderio, disse, e' stato sempre fare la grandezza del Cile e "impedire la sua disintegrazione".

Anche da morto Pinochet continua a dividere i cileni. Ora si pone il tema delle sue esequie. Da quando le sue condizioni si erano aggravate si era cominciato a parlare dell'opportunita' o meno di riservargli funerali di Stato, con l'evidente imbarazzo della presidente Michele Bachelet, lei stessa in passato vittima delle torture del regime e il padre fu ucciso. Un sondaggio pubblicato oggi da 'La Tercera', giornale di Santiago, ha rilevato che il 72 per cento dei cileni non vuole il lutto nazionale.

Augusto José Ramón Pinochet Ugarte (nato a Valparaíso il 25 novembre 1915), generale cileno che governò come dittatore dall’11 settembre 1973 all’11 marzo 1990. Arrivò al potere con un colpo di stato militare che rovesciò il governo del Presidente socialista Salvador Allende. Il Cile ritornò alla democrazia nel 1990, dopo che Pinochet perse un plebiscito nel 1988.

L'11 settembre 1973, tradendo la la fiducia del Presidente Allende, lo destituì con un cruento colpo di stato militare. I leader del golpe usarono aerei da combattimento Hawker Hunter per bombardare il Palazzo Presidenziale che ospitava Allende, che rifiutò di arrendersi e morì (si sarebbe suicidato). Pinochet fu nominato a capo del concilio di governo della giunta vittoriosa, e si mosse per frantumare l'opposizione liberale del Cile, arrestando approssimativamente 130.000 individui in un periodo di tre anni.

La violenza e il bagno di sangue del colpo di stato continuarono durante l'amministrazione di Pinochet. Una volta al potere, Pinochet governò con il pugno di ferro. I dissidenti che erano stati assassinati per aver pubblicamente parlato contro la politica di Pinochet venivano definiti "scomparsi". Non si sa esattamente quanta gente sia stata uccisa dalle forze del governo e dei militari durante i 17 anni che rimase al potere, ma la Commissione Rettig elencò 2.095 morti e 1.102 "scomparsi". I dissidenti invece diedero stime molto più alte, fino a 80.000 morti. Tra le vittime, ucciso nello stadio di Santiago insieme a molti altri, anche il regista e cantante Victor Jara. Anche la tortura era usata comunemente contro i dissidenti. Migliaia di cileni lasciarono il paese per sfuggire al regime.

Mentre viaggiava all'estero, Pinochet fu arrestato, nell'ottobre del 1998 a Londra. Il mandato di arresto era stato inviato dal giudice spagnolo Baltasar Garzón, e Pinochet fu posto agli arresti domiciliari nella clinica nella quale era appena stato sottoposto ad un intervento chirurgico alla schiena. Le accuse includevano 94 casi di tortura e un caso di cospirazione per commettere tortura. La Gran Bretagna aveva solo di recente firmato la convenzione internazionale contro la tortura, e tutte le accuse erano per fatti avvenuti negli ultimi 14 mesi del suo regime.

CORRIERE DELLA SERA
Morte Pinochet: Garzon, "I processi devono continuare"
11 dic 00:45
MADRID - Dopo la morte di Pinochet, la causa contro di lui all'Audiencia Nacional di Madrid viene archiviata ma non deve accadere altrettanto per quelle contro altre 38 persone, militari e civili. E' l'appello lanciato dal giudice spagnolo Baltasar Garzon, che apri' l'inchiesta contro Pinochet dieci anni fa e nel 1998 lo processo' per genocidio. ''Sia il processo in corso in Spagna sia quelli in Cile devono continuare. Non solo Pinochet ma anche altre persone hanno avuto responsabilita' nei crimini che hanno provocato tante vittime'', ha affermato Garzon. (Agr)

ALTRENOTIZIE
PINOCHET, LA FINE DI UN BOIA
Lunedì, 11 Dicembre 2006 - 00:05 -
di Fabrizio Casari

Fino all’11 settembre del 1973, Augusto Pinochet Ugarte, non era niente di speciale. Un qualunque militare di carriera innamorato di sé e del denaro. Reazionario, certo, ma né più né meno di tanti altri gerarchi militari, sudamericani e non solo. Fascistoide lo era sempre stato, sin da quando, a diciotto anni, decise di entrare nell’Accademia militare. Solo 18 giorni prima della morte della democrazia, il 23 agosto 1973, aveva giurato come Capo di Stato Maggiore dell’Esercito cileno...CONTINUA

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