sabato, dicembre 23, 2006

LA DESTRA E LA LEGA CONTRO I ROM

È INAUDITO CHE GRUPPI RAZZISTI QUALI LA LEGA ED ESPONENTI DELLA DESTRA ABBIANO “INCITATO” 400 CITTADINI A “DEVASTARE” UN CAMPO NOMADI CHE IL COMUNE AVEVA APPRONTATO PER 67 ROM DI CUI 34 BAMBINI BRUCIANDO 7 TENDE ED ALTRE 7 DIVELTE. SULLA LORO RESPONSABILITÀ NON VI SONO DUBBI PERCHÉ HANNO PORTATO PEZZI DI TENDE BRUCIATE COME TROFEO DAVANTI AL MUNICIPIO E DA RITROVAMENTI DI TANICHE DI BENZINA FATTE SUL LUOGO DAI CARABINIERI.

I NOMADI SONO TRA GLI “ULTIMI” DELLA TERRA E SENZA L’AIUTO DELLE COMUNITÀ IN TUTTO IL MONDO NON POTREBBERO "SOPRAVVIVERE", COME GLI EBREI, I NEGRI E GLI OMOSESSUALI SONO STATI PER SECOLI “DISCRIMINATI” FINO ALLO STERMINIO DI MILIONI DI LORO PRATICATO SU LARGA SCALA DAI NAZISTI E FASCISTI FINO ALLA FINE DELL’ULTIMA GUERRA.

SOLO CHI VUOLE CONTINUARE L’OPERA DEI NAZIFASCISTI DI ALLORA E CHI NON CONOSCE O RIFIUTA LA STORIA PIÙ RECENTE “RITIENE” QUESTA “DISCRIMINAZIONE” GIUSTA CHE “RISOLVE” IL PROBLEMA DELLA “SICUREZZA” E DELLA “PULIZIA” DEL QUARTIERE CON BUONA PACE DEI “VALORI” CRISTIANI DELLA “FRATELLANZA” E DELLA “FAMIGLIA” CUI PURE L’ESTREMA DESTRA E LA LEGA SI “RICHIAMANO” OVVIAMENTE SOLO PER LA PROPRIA “RAZZA”.
Raffaele B.

ILGIORNALE
Opera, 400 persone in piazza Fuoco e fiamme contro i rom
di Paola Fucilieri
sabato 23 dicembre 2006
Un vero e proprio blitz. Conclusosi con 6 tende della Protezione civile bruciate e altre 7 divelte nel campo che il comune di Milano sta allestendo a Opera - all’angolo tra via Borsellino e via Marcora - per i nomadi sgomberati in zona Ripamonti due settimane fa. Quasi contemporaneamente un’incursione di circa 400 persone hanno impedito al consiglio comunale di Opera di proseguire mentre altri portavano come un trofeo, davanti al municipio, parte di quelle tende bruciate.

A Opera i nomadi non li vogliono, è chiaro. Il sindaco Alessandro Ramazzotti (Ds), tra le 20 e le 21 di giovedì, ha tentato di illustrare al consiglio comunale e ai cittadini imbufaliti che affollavano l’aula il protocollo d’intesa appena raggiunto con le istituzioni milanesi per sistemare i 67 rom (di cui 34 bambini) che hanno dovuto lasciare l’accampamento abusivo di via Macconago giovedì 14 dicembre perché sgomberati dalla polizia. Il primo cittadino, però, si è dovuto interrompere perché il vociare di proteste gli impediva di parlare. E a nulla sono valsi i 15 minuti di pausa: Ramazzotti è stato costretto a sospendere il consiglio comunale mentre l’orda di gente, dietro incitazione dei rappresentanti della Lega, si riversava sulla strada e, bloccando il traffico davanti alla rotonda, agitava una specie di vessillo: il lembo di una delle tende che alcuni di loro avevano bruciato (probabilmente durante il consiglio comunale).

In via Borsellino l’altra sera, subito dopo il rogo, sono giunti i carabinieri della compagnia di Corsico, quelli del nucleo radiomobile di Milano e, ieri mattina, la Digos che, insieme ai militari, ha presidiato la zona, non recintata e decisamente poco vigilabile. Sul posto sono state trovate delle taniche di benzina. E, oltre ai leghisti, c’è chi giura che tra i piromani ci fossero anche esponenti dell’estrema destra…
CONTINUA

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