sabato, novembre 25, 2006

ELEZIONI 2006 - LA CDL VUOLE INVALIDARE IL VOTO

DI FRONTE ALLA DENUNCIA DI DEAGLIO SULLA PRESUNTA MANOMISSIONE DEL VOTO DI APRILE 2006 IL MONDO POLITICO SEMBRA SVEGLIARSI CON ANNUNCI E AUSPICI CHE NON VANNO SOLO NELLA DIREZIONE DI ACCERTARE LA VERITÀ SULLE ATTRIBUZIONI DELLE SCHEDE BIANCHE E NULLE COME PER I LEADERS DELLA MAGGIORANZA.

IL CENTRODESTRA INVECE VUOLE ANDARE OLTRE RICHIEDENDO LA RICONTA ANCHE DEI TANTI MILIONI DI VOTI VALIDI, NEL TENTATIVO ABBASTANZA SCOPERTO DI ALLUNGARE I TEMPI DELLA VERIFICA E NEL FRATTEMPO CREARE UN CLIMA DI INCERTEZZA CIRCA LA VALIDITÀ DELLE ELEZIONI E QUINDI DELLA LEGITTIMITÀ DEL PARLAMENTO E GOVERNO IN CARICA.

UN ESPEDIENTE PERICOLOSO PERCHÉ UNA VOLTA DELEGITTIMATI LE ISTITUZIONI SI ARRIVERÀ INEVITABILMENTE AL “CAOS” IN CUI AD AVERE LA PEGGIO SARÀ PROPRIO L’ACCERTAMENTO DELLA VERITÀ PERCHÉ NESSUNO AVRÀ PIÙ L’AUTORITÀ E/O SARÀ MESSO NELLE CONDIZIONI DI ARRIVARCI E DI ASSICURARE QUINDI ALLA GIUSTIZIA I RESPONSABILI.

LA DENUNCIA RIGUARDA SOLO LE SCHEDE BIANCHE E NULLE E QUINDI SERVE SOLO RICONTROLLARE QUESTE. PER FORTUNA I GIUDICI PROCEDONO IN QUESTO MODO COME GIUSTO CHE SIA. AUSPICHIAMO SOLO CHE SI FACCIA PRESTO.

IL TENTATIVO INVECE DI APPROFITTARE DI QUESTA SITUAZIONE PER SFASCIARE TUTTO È DESTINATO A FALLIRE.
Raffaele B.


LASTAMPA
Pm ricontano le schede bianche
E su Deaglio è scontro tra i poli

Intervista a Deaglio sul film "Uccidete la democrazia"
Sabato 25/11/06

Il presidente aggiunto della Corte di Cassazione Carbone: noi non abbiamo dati sulle schede bianche o nulle. Bertinotti: il voto legittimo. Fini e Calderoli: ricontare tutte le schede

ROMA - Alla fine, toccherà forse alla magistratura trovare il bandolo della matassa che ormai avvolge le elezioni politiche 2006 e che Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani con il loro film-inchiesta 'Uccidete la democrazia hanno contribuito a infittire. I magistrati romani, che ieri hanno aperto un fascicolo sui presunti brogli elettorali, hanno infatti in mente di procedere ad un riconteggio delle schede bianche sulla base dei verbali di scrutinio nei seggi, per poi confrontare questi dati con quelli diffusi dal Viminale. E carta, dicono i pm, alla fine canterà.

Intanto, a prendere posizione per le istituzioni sono il presidente aggiunto della Corte di Cassazione, Vincenzo Carbone e quello della Camera, Fausto Bertinotti. «La Cassazione - fa sapere Carbone - non è a conoscenza del numero delle schede bianche o nulle, né del numero di voti validi riportati in ciascun seggio. Per quanto riguarda l'elezione del Senato della Repubblica - aggiunge Carbone - la legge non prevede alcun intervento dell'Ufficio elettorale centrale nazionale costituito presso la Corte di Cassazione».

Per Bertinotti «i risultati elettorali sono corrispondenti all'esercizio del voto da parte dei cittadini e le osservazioni fatte da diverse parti hanno incontrato un lavoro ineccepibile degli organismi che hanno controllato i risultati». Per questo, taglia corto, «la legittimità è pienamente garantita».

Silvio Sircana, portavoce di Prodi, in una intervista ha fatto sapere di aver sempre avuto «qualche interrogativo» a proposito di brogli il 10 aprile. «Il crollo delle schede bianche è sorprendente», ha precisato Sircana, sottolineando di essere «molto cauto» quando «si passa dagli interrogativi alle risposte». Detto questo, per il portavoce del premier «bisogna comunque eliminare tutti i dubbi», perché «la democrazia è un bene prezioso». Interviene anche Paolo Bonaiuti, portavoce di Berlusconi: «L'accertamento dei voti e la proclamazione spetta alle Corti d'Appello e alla Cassazione. Quelli che fornisce il ministero dell'Interno sono solo dei dati informativi, quindi tutto questo pateracchio, che è stato montato ad arte, è per me un'intelligente manovra di depistaggio rispetto alla nostra richiesta di riconteggio delle schede e ai dubbi che avevamo avanzato». Anche l'ex ministro dell'Interno, che gestì le elezioni, entra in scena. «Non mi presto ad un'operazione di propaganda per un filmetto che sarebbe passato sotto silenzio - dice infatti Beppe Pisanu - in questi casi ride bene chi ride ultimo». La denuncia di Deaglio non è credibile nemmeno per il leader del Carroccio Umberto Bossi. «I brogli elettorali - assicura - li ha fatti la sinistra». Chi parte lancia in resta è il presidente di An, Gianfranco Fini. Ricontiamo tutte le schede, è la sua richiesta, come, fa notare l'ex vicepremier, la Cdl chiede dal giorno successivo alle elezioni. E al fianco di Fini si schierano anche la Lega Nord e l'Udc, con Roberto Calderoli e Lorenzo Cesa. Nel centrosinistra Antonio di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, chiede un «commissione parlamentare d'inchiesta» che faccia luce su questa vicenda.

2 commenti:

monarchico ha detto...

Se ancora oggi, che viviamo in una società tecnologicamente avanzata, si temono brogli elettorali, chissà cosa successe nel referendum istituzionale monarchia-repubblica del 1946.

Accenno ai brogli avvenuti nel referendum istituzionale del 1946 non solo per fare un discorso storico ma per far riflettare gli italiani che già allora la repubblica uccise la democrazia.

Leggete l’ultimo post del mio blog

Non capisco perchè controllare tutti i risultati (non solo i voti bianchi) sia un tentativo di sfasciare tutto: già da tempo le istituzioni si delegittimati tra loro ed in questa repubblica domina il caos.

saluti
monarchico

Raffaele ha detto...

Questa frase è stata già scritta nel commento precedente che si conclude con il solito invito a leggere l'ultimo post del suo blog, quindi ripetitiva e propagandistica.
Comunque la monarchia italiana è la più "screditata" di tutte le monarchie e non può rappresentare nemmeno la più pallida alternativa a questa repubblica per quanto possa essere "sfasciata" secondo la sua visione da monarchico incallito e fuori dal tempo e dalla storia. (Evitiamo ripetizioni inutili, per favore!)