sabato, giugno 17, 2006

I SAVOIA - L'ARRESTO DOPO DUE ANNI DI INDAGINI

L’INQUIETANTE NOTIZIA DEL “PRESUNTO” COINVOLGIMENTO DEGLI EREDI DELLA CASA SAVOIA IN “LOSCHI AFFARI” COLLEGATI CON LA MALAVITA ORGANIZZATA "PREOCCUPA" PERCHÈ VITTORIO EMANUELE NON È UNO STINGO DI SANTO.

COSTUI HA UN PROFILO ED UNA STORIA PERSONALE CHE LO QUALIFICA UN "POCO DI BUONO". EGLI HA SEMPRE FATTO AFFIDAMENTO ALLA LA SUA RICCHEZZA ED AGLI APPOGGI POLITICI CHE GODE UN PO DOVUNQUE IN ITALIA (VEDI P2) E IN EUROPA PER TIRARSI FUORI DAI GUAI.

PENSARE CHE IL MAGISTRATO WOODCOCK ABBIA PRESO UN GRANCHIO E CHE STIA SFRUTTANDO IL PERSONAGGIO PER ANDARE SUI GIORNALI, COME VIENE DETTO DA GASPARRI (AN) NON STA IN PIEDI, ANCHE PERCHÈ RISULTEREBBE IMPLICATO PERFINO UNO DI LORO: IL PORTAVOCE DI FINI SALVO SOTTILE.

DAGLI AMBIENTI DEL CENTRODESTRA E MONARCHICI SI PUNTA A "MINACCIARE" IL GIUDICE ANZICHÈ MANIFESTARE "PIENA FIDUCIA" ALLA MAGISTRATURA PER L'ACCERTAMENTO DELLA VERITÀ COME FANNO TUTTI GLI ALTRI AMBIENTI POLITICI.

È NOTO CHE GLI EX-REALI DI TUTTI I TEMPI, PUR GODENDO DI RICCHEZZE E PRESTIGIO NEI LORO ESILI, HANNO SEMPRE AVUTO “GRAVI PROBLEMI DI SOLDI” SIA PER L'ASSENZA DI APPANNAGGI NON PIÙ PAGATI DAI LORO PAESI, CHE PER LA LORO “DISSENNATEZZA” A SPENDERE PER MANTENERE ASSURDAMENTE IL LORO STANDARD DI VITA DA RE E REGINE, ETC..

AUSPICHIAMO CHE DOPO LE INDAGINI, QUALORA VENISSERO CONFERMATE LE ACCUSE, I SAVOIA NON CERCASSERO DI SOTTRARSI AL PROCESSO CON IL LORO STUOLO DI AVVOCATI BEN PAGATI COME PURTROPPO È DI USO DA QUESTE PARTI E NON SOLO.
Raffaele B.


NOTIZIE.ALICE
SAVOIA/ IL PROFILO DI VITTORIO EMANUELE, IL FIGLIO DELL'ULTIMO RE
In passato indagato per traffico armi.L'uccisione di Hamer.La P2
16-06-2006 21:54
Roma, 16 giu. (Apcom) - Vittorio Emanuele è nato a Napoli il 12 febbraio 1937: Vittorio Emanuele Alberto, Carlo Teodoro Umberto Bonifacio Amedeo Damiano Bernardino Gennaro Maria (questi i suoi nomi) è l'unico figlio maschio dell'ultimo Re d'Italia Umberto II e della regina Maria José... CONTINUA

Nel corso degli anni alcuni scandali hanno segnato la vita di Vittorio Emanuele. Già negli anni '70, venne indagato sia dalla pretura di Venezia per traffico internazionale di armi dal giudice Carlo Mastelloni, sia dalla prefettura di Trento seguita dal giudice Carlo Palermo, caso poi trasferito alla pretura di Roma a causa del notevole peso politico che stava assumendo. Il 18 agosto 1987, nell'Isola di Cavallo (Corsica), sotto gli effetti dell'alcool durante una lite con il miliardario Nicky Pende, Vittorio Emanuele sparò alcuni colpi di fucile, uno dei quali colpì lo studente tedesco di 19 anni Dirk Jeerd Hamer che stava dormendo in una barca vicina e che morì nel dicembre dello stesso anno dopo una lunga agonia. Nel dicembre del 1991 Vittorio Emanuele venne assolto dalla Camera d'accusa parigina dall'accusa di omicidio volontario e condanato a 6 mesi con la condizionale per porto abusivo d'arma da fuoco. E' risultato iscritto alla loggia massonica P2 di Licio Gelli con la tessera numero 1621.

NOTIZIE.ALICE
SAVOIA/GASPARRI:PM DISTURBA GENTE PERBENE, MA CSM NON INTERVIENE
"Sottile non può aver fatto le cose di cui è accusato"
16-06-2006 22:55
Roma, 16 giu. (Apcom) - "Sono anni che questo signore disturba persone perbene. E' inadatto a fare il magistrato. Perché il Csm non interviene?". Maurizio Gasparri attacca frontalmente il pm di Potenza Henry John Woodcock, titolare dell'inchiesta che oggi ha portato all'arresto di Vittorio Emanuele di Savoia, nella quale è coinvolto anche il portavoce di Gianfranco Fini, Salvo Sottile. "Sottile - dice l'esponente di An nel corso della puntata di 'Controcorrente' su Sky Tg24 - non può aver fatto le cose di cui è accusato".
Gasparri si dice convinto che l'attività di indagine serva a Woodcock "per andare sui giornali, a questo servono queste inchieste".

ADNKRONOS
Arresto Savoia, Giovanardi: ''Il mondo riderà di noi''
Il centrodestra attacca il pm Woodcock sulla vicenda giudiziaria che ha investito Vittorio Emanuele
Roma, 16 giu. (Adnkronos/Ign) - Durissimi giudizi dal centrodestra sulla vicenda giudiziaria che ha investito casa Savoia. Carlo Giovanardi (nella foto), dell'Udc: ''Mi dispiace molto di aver contribuito, dopo il lungo esilio, al ritorno di Vittorio Emanuele in Italia, perché purtroppo mi rendo conto che così lo abbiamo messo nelle mani del sistema giudiziario italiano che prima arresta le persone e poi ci mette 20 anni a decidere se i motivi dell'arresto sono giusti o sbagliati''. L’esponente dell’Udc quindi attacca: ''Con questo episodio, troveremo il modo di farci ridere dietro da tutto il mondo''...CONTINUA


REPUBBLICA
Savoia, indagini a tutto campo
indagato anche Emanuele Filiberto
17 giugno 2006
Un banale, piccolo episodio di corruzione e di usura sarebbe alla base dell'inchiesta della procura di Potenza, che ieri ha portato all'arresto di Vittorio Emanuele di Savoia. Un'indagine in cui sarebbe coinvolto, sebbene per un episodio minore, anche Emanuele Filiberto, anche lui (a quanto sembra) indagato). Non si sa ancora quale reato gli vorrebbe contestato. Ma dagli atti dell'inchiesta risulta che insieme al padre organizzò un attacco informatico contro un sito che pubblicava conutenuti a loro sgraditi, www.pravdanews.com.

Ma questo è solo uno degli aspetti di un'indagine ramificata, con decine di episodi che si intrecciano tra di loro. Il tutto inizia circa due anni fa. Uno sfrattato di Potenza desidera ottenere ad ogni costo un prefabbricato nel rione Bucaletto, costruito alla periferia della città. Per questo si rivolge a un dipendente di una cooperativa, che millanta conoscenze al Comune. E che per il "favore" chiede dei soldi che poi gioca ai videopoker.

Così gli inquirenti si imbattono nel giro di usura in cui è finito il millantatore e risalgono a una ditta del Potentino, leader nella distribuzione di questo tipo di macchinette. I controlli sulla società portano quindi a una ditta di Messina, Italnolo. E quindi a un'associazione a delinquere che, secondo i magistati, piazzava videopoker truccati, che evitavano i controlli grazie al nulla-osta dei Monopoli di Stato.

Nelle duemila pagine raccolte dal pm Henry John Woodcock ci sono poi ampi stralci sulle presunte connivenze di Vittorio Emanuele, che sarebbe stato interessato "a soldi e donne".

Vedremo cosa risponderà il principe martedì, nell'interrogatorio di garanzia. Ma oggi il gip di Potenza, Alberto Iannuzzi, ha ribadito che il discendente di casa Savoia è un punto di "riferimento importante", in un'inchiesta che riguarderebbe reati commessi in tutta Italia, ma anche all'estero. Sul perché della misura cautelare in carcere Iannuzzi ha sottolineato: "I fatti accertati sono gravi, tali da giustificare il provvedimento".

Sul versante internazionale, c'è da dire che è indagato anche Simeone Saxe-Coburg-Gotha, leader del Movimento nazionale Simeone secondo di Bulgaria, cugino di Vittorio Emanuele. L'accusa nei confronti dei due cugini, e dell'imprenditore Pierpaolo Cerani, è quella di istigazione alla corruzione di membri di Stati esteri.

Secondo quanto si è appreso, l'uomo politico bulgaro si fece dare e promettere denaro e altro da Cerani e Vittorio Emanuele, per garantire loro l'affidamento di commesse nei settori ospedaliero e della telefonia da realizzare nel suo Paese. Cerani promise anche a Saxe-Coburg-Gotha la sua intermediazione per la cessione di un palazzo (del valore di 100 milioni di euro) di proprietà del cugino di Vittorio Emanuele di Savoia, pur di avere in cambio gli appalti nel campo della telefonia.

E intanto, qui in Italia, emergono anche altri episodi inquietanti, legati in qualche modo al principe. Ad esempio, una lettera di minacce recapitata al direttore di Novella 2000, Luciano Regolo, dopo la pubblicazione sul settimanale di articoli che non erano piaciuti a Vittorio Emanuele. Nella missiva, due sole parole: "Sei morto". Della minaccia nei confronti del giornalista - su presunta istigazione dell'esponente di casa Savoia - sono accusati anche Ugo Bonazza e Rocco Migliardi. La lettera anonima fu spedita da Messina, come confermato dal timbro postale.

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