martedì, maggio 09, 2006

NAPOLITANO E SUPERAMENTO DEL FATTORE K

ANCHE QUESTA VOLTA D'ALEMA HA FATTO UN PASSO INDIETRO PROPONENDO NAPOLITANO, PURE DS, MA DI LUI MENO CARATTERIZZATO POLITICAMENTE E PIÙ UOMO DELLE ISTITUZIONI, PROPRIO CIÒ CHE LA CDL AVEVA CHIESTO PER FAR CONVERGERE I PROPRI VOTI.
MA L'INSISTENZA DI BERLUSCONI A NON RICONOSCERE LA LEGITTIMITÀ DI UN UOMO DS ALLA MASSIMA CARICA DELLO STATO, CHIUNQUE SIA, NON SOLO FA PARTE DELLA VECCHIA POLITICA AD-ESCLUDENDUM (FATTORE K) PRIMA DEL PCI E POI DEI POST-COMUNISTI DS CHE DURA ORMAI DAL 1948, MA ANCHE DI UNA SUA STRATEGIA AVENTINIANA, DA SABOTAGGIO DELLE ISTITUZIONI. EGLI CERCA DI SOTTRARSI AL CONFRONTO PER POI GRIDARE ALL'«OCCUPAZIONE» DEL COLLE DA PARTE DEI «COMUNISTI».
FAR DIVENTARE UN DS (EX-COMUNISTA) PRESIDENTE DI TUTTI GLI ITALIANI TOGLIERÀ DAL SUO PANIERE UNO DEI PILASTRI DELLA SUA STRATEGIA POLITICA CHE INSIEME ALLA RIDUZIONE DELLE TASSE NE HA FATTO IL SUO SUCCESSO FIN QUI :L'ANTICOMUNISMO.
UN CAPO DELLO STATO DS CONTRIBUIRÀ NOTEVOLMENTE AL SUPERAMENTO DEFINITIVO DELLA "PAURA" DEGLI EX-COMUNISTI ANCORA PRESENTE IN MOLTI STRATI DELLA POPOLAZIONE.
I DS QUINDI, INTENDONO NON DEMORDERE DAL FARE ELEGGERE NAPOLITANO PER DUE RAGIONI FONDAMENTALI:
1. FAR CADERE IL FATTORE K QUALE DISCRIMINE POLITICO OBSOLETO E NON PIÙ ADERENTE AD UNA DEMOCRAZIA MATURA E BIPOLARE
2. IN FUTURO TOGLIERE A BERLUSCONI L'ARMA DELL'ANTICOMUNISMO QUALE "RENDITA" ELETTORALE PER "COLPIRE" I DS E LA SINISTRA IN GENERALE, COSTRINGENDOLO A CONFRONTARSI IN MODO DEMOCRATICO, COME DOVREBBE ESSERE IN UN PAESE NORMALE.
L'ELEZIONE DI NAPOLITANO PORTERÀ BENEFICI ALLA DEMOCRAZIA IN GENERALE, ALL'UNIONE E CONTRIBUIRÀ AD UN RIEQUILIBRIO NEL CENTRODESTRA PERCHÈ RIDIMENSIONERÀ IL POTERE DI BERLUSCONI A VANTAGGIO DEI SUOI ALLEATI, IN PARTICOLARE DI AN E UDC CHE GIÀ STANNO PREMENDO PER FAR CONGIUNGERE I PROPRI VOTI.
NAPOLITANO, PUR DI PARTE, HA FAMA DI ESSERE CORRETTO E NON FAZIOSO. PIÙ DI COSÌ!
Raffaele

ANSA
Prodi, domani si' a Napolitano
Udc, scheda bianca a terza votazione, ma spinge su alleati

(ANSA) - ROMA, 9 MAG - Domani l'Unione dara' un 'si' pieno a Napolitano' nelle votazioni per l'elezione del Presidente dela Repubblica. Lo ha detto Romano Prodi. Nella terza votazione, l'Udc ha comunicato la decisione di votare scheda bianca, per tenere unita la Cdl, ma giudicando un errore non convergere su Napolitano. L'ufficio politico ha pero' dato mandato a Cesa e Buttiglione di proseguire i contatti con gli alleati, per maturare 'un diverso orientamento alla quarta votazione'.


RAINEWS24
Quirinale. Berlusconi: no a un uomo Ds, scheda bianca anche a terzo e quarto voto. Prodi: domani si' pieno a Napoletano
Roma, 9 maggio 2006
"Voteremo scheda bianca alla terza votazione di oggi e voteremo scheda bianca anche alla quarta". Lo afferma il presidente del Consiglio dimissionario e leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, parlando con i giornalisti a Montecitorio. Berlusconi, a chi gli chiede poi se siano in corso contatti con Massimo D'Alema risponde netto: "Nessun contatto". Se l'annuncio di Berlusconi dovesse realizzarsi, alla terza votazione, prevista per le 17.00, nessun candidato potrebbe raggiungere il quorum necessario (674) per diventare presidente della Repubblica...
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TGCOM
Secondo passo indietro di Massimo
Roberto Scafuri su "Il Giornale"
8/5/2006
Avendo assunto il comando diretto delle operazioni, il capitano Massimo D'Alema a metà pomeriggio ha scorto l'infittirsi della nebbia a tribordo. Un rapido cenno ai secondi, agli ufficiali di vascello. Per la seconda volta in poche settimane suonava la campana: ma ora l'importante era stare sull'avviso, non restare invischiati, e dare l'ordine più difficile, l'«indietro adagio». Infilarsi di poppa nella nebbia per sbucare fuori al momento giusto: un capolavoro mancato persino a Orazio Nelson.

Certo, si rischia il naufragio, lo scoglio imprevisto sotto la chiglia. La fine di un sogno. Ma per questo stavolta occorreva puntare subito: rouge ou noir, rien ne va plus. Prima che i mediatori tornassero da Palazzo Chigi, la telefonata al senatore a vita Giorgio Napolitano: «Non possiamo assistere senza reagire, qui si sta mettendo in discussione la legittimità del primo partito della maggioranza a esprimere un nome per il Quirinale. Non si può partire con una pregiudiziale del genere. Io faccio un passo indietro. Se vorrai, Giorgio, ora tocca a te. È un profilo istituzionale, il tuo, al quale non vedo come si possa dire di no, se non si vuole contraddire il "metodo Ciampi" da tutti tanto decantato... ». Il vecchio leader amendoliano, ala destra e «istituzionale» del Pci, sottolineata da una notevole somiglianza con Umberto II di Savoia, il Re di Maggio, ha accolto la telefonata del passo indietro di D'Alema quasi come il riconoscimento di un'ovvia circostanza...
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