venerdì, ottobre 28, 2005

VITROCISET. FERMATA L’ARROGANZA DELLA PROPRIETÀ

LA DETERMINAZIONE DEI LAVORATORI E DEI LORO SINDACATI HANNO PRODOTTO AL MOMENTO UN IMPORTANTE RISULTATO: LA SOSPENSIONE DEI 150 LICENZIAMENTI CHE LA PROPRIETÀ VOLEVA A TUTTI I COSTI IN MODO ARROGANTE ED UNILATERALE E SENZA CHE VI SIANO RAGIONI GIURIDICHE, ECONOMICHE E INDUSTRIALI PER FARLO. SI È RIUSCITI AD OTTENERE UN TAVOLO IL PROSSIMO 7 NOVEMBRE A TRE CON IL GOVERNO CHE COSÌ DOVRÀ ASSUMERSI LA SUA RESPONSABILITÀ E FARLA ASSUMERE ANCHE ALL’AZIENDA CHE FINORA VI SI È SEMPRE SOTTRATTA IRRESPONSABILMENTE.
L’AZIENDA OPERA NEI SERVIZI TECNICI, IN UN MERCATO TECNOLOGICO STRATEGICO DI GRANDE IMPORTANZA PER IL NOSTRO PAESE (COMUNICAZIONI, TRAFFICO AEREO, SPAZIALE, METEO, AMBIENTE, LOGISTICA INTEGRATA, ETC.) ED É UN SUICIDIO PERMETTERE CHE LA PROPRIETÀ LA SVENDA A PEZZI E DISTRUGGA COSÌ QUESTA IMPORTANTE RISORSA INDUSTRIALE AL SOLO SCOPO DI OTTENERE IL MIGLIOR PREZZO PER SÉ.
Raffaele

VITROCISET/ CREMASCHI(FIOM):GOVERNO SI IMPEGNI PER FUTURO GRUPPO27/10/2005 16:46
Roma, 27 ott. (Apcom) - "La mobilitazione dei lavoratori della Vitrociset, il grande successo dello sciopero di 8 ore, le iniziative senza precedenti di sciopero della fame di alcuni lavoratori e delegati hanno dato il senso della gravità di quanto avviene nel Gruppo e fermato l'arroganza dell'Azienda, ma tutto può ancora accadere." Lo ha detto Giorgio Cremaschi, segretario nazionale Fiom-Cgil, intervenendo oggi a Roma all'assemblea dei lavoratori Vitrociset in sciopero.
"I licenziamenti - ha proseguito Cremaschi - sono e restano privi di qualsiasi motivazione giuridica e produttiva. Essi fanno parte di un disegno della proprietà dell'azienda di mettersi sul mercato e di farne pagare ai lavoratori i costi. Per questo è giunto il momento della chiarezza." "All'Azienda - ha affermato Cremaschi - chiediamo il ritiro definitivo delle procedure di licenziamento e l'apertura di un confronto su tutte le prospettive produttive e occupazionali e sulle relazioni sindacali, da tempo compromesse da continue decisioni unilaterali dell'Azienda che hanno leso molti diritti dei lavoratori. Al Governo chiediamo finalmente l'apertura di un tavolo per discutere del futuro di un'azienda che organizza un servizio pubblico di valore strategico."
"L'incontro del 7 novembre - ha concluso Cremaschi - dovrà vedere quindi l'Azienda e il Governo disponibili a discutere e a impegnarsi sul futuro, togliendo di mezzo l'attacco all'occupazione e ai diritti dei lavoratori. Se non sarà così, la lotta continuerà senza escludere nessuna forma di mobilitazione". CLICCA Economia Virgilio

1 commento:

Anonimo ha detto...

In tutto questo, a noi giovani ci resta solo che trovare una soluzione di sacrificio, per sopravivere nell' insoddisfazione.... o emigrare in una nazione dove la crisi è solo un - sentir dire - e sperando che la crisi non giunga anche lì. L'Italia è finita.
"Grazie" Presidente!!!!

Daiana.